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Pasticciaccio 13, errore nella toponomastica: l’eroe Franco Evangelista viene sostituito con un improbabile Giovanni

Negli anni settanta e nei primi anni ottanta si verificò un’estremizzazione della dialettica politica che si tradusse in violenze di piazza, lotta armata e terrorismo. In quegli anni vi fu un continuo stillicidio di attentati contro svariati obiettivi: singoli cittadini, agenti dell’ordine, fattorini di banca ecc., talvolta in esecuzione di disegni tuttora ignoti e misteriosi, furono brutalmente trucidati. Una di queste vittime fu un valoroso poliziotto casertano che fu ucciso il 28 Maggio 1980 in Piazza Trasimeno a Roma, in un agguato compiuto da terroristi dei NAR.
Nato a S. Nicola La Strada il 13 Marzo 1943, l’appuntato Franco Evangelista, soprannominato “Serpico” per il suo coraggio, era una leggenda della Questura di Roma. Arruolatosi in Polizia nel 1962 aveva prestato servizio al Reparto a Cavallo, alla Scuola Allievi Sottufficiali di Nettuno, alle Volanti. Esperto di arti marziali, aveva  effettuato centinaia di arresti. Nel 1975, durante una colluttazione con due ladri d’appartamento nel quartiere Salario, venne gettato dal primo piano fratturandosi la colonna vertebrale. Salvatosi miracolosamente, già durante la convalescenza, ancora con il busto ortopedico addosso, riuscì a disarmare e a catturare un rapinatore di banca. L’appuntato Evangelista, insieme ad altri due colleghi del Commissariato Porta Pia, era addetto al servizio di vigilanza di fronte al Liceo Giulio Cesare, una scuola difficile, dove da anni avvenivano scontri tra studenti delle opposte fazioni politiche. Quel mattino, alle 8,10 circa, quattro terroristi dei NAR giunsero dinanzi al Liceo. L’obiettivo era quello di disarmare i tre agenti e di schiaffeggiarli, per “ridicolizzare la militarizzazione del territorio”, ma i poliziotti si accorsero della presenza dei terroristi e cercarono di reagire, ma gli aggressori aprirono il fuoco per primi. L’appuntato Evangelista fu colpito da sette pallottole, mentre gli altri due agenti furono gravemente feriti. Franco Evangelista lasciò la moglie e due figli.
Per non dimenticare quei terribili anni – in cui si viveva in un clima d’insicurezza e pericolo – alcune strade di Marcianise furono dedicate alle vittime del terrorismo, tra cui viale Franco Evangelista. Purtroppo, durante l’attuale revisione della numerazione civica, probabilmente a causa di un banale errore, sembra essere stata cancellata questa memoria storica poiché le targhette di bachelite, che riportano i nuovi numeri civici, non ricordano più viale Franco Evangelista ma via Giovanni Evangelista(?). Spero che l’errore sia prontamente corretto e – per dimostrare che la nostra sensibilità verso questa delicata materia non sia cambiata – mi auguro che il prossimo 9 Maggio, anche a Marcianise, sia celebrato il “Giorno della Memoria” dedicato alle vittime del terrorismo.

Pasquale Fecondo

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Alfonso Alberico - Marcianise

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