Una storia che non ha avuto un lieto fine. Stiamo parlando di un cane smarrito (nella foto) che, purtroppo, ha trovato la morte investito da chissà chi e chissà dove tra Marcianise e Capodrise. Una storia con finale drammatico resa ancora più brutta di quella che già è, da un contorno di disservizi che mettono in luce uno scarico di responsabilità tra istituzioni preposte oltre ad un substrato culturale assolutamente insensibile rispetto alle sofferenze di animali domestici.
Ma partiamo dall’inizio della triste storia. Ieri pomeriggio la redazione di Caffè Procope riceve una email con il seguente testo: “Salve, ho smarrito il mio cane a Marcianise, ho notato che mediante voi, molte persone ritrovano i propri amici a 4 zampe, io dal 13 Gennaio ho smarrito Homer, un simil pincher di 4 anni e 1\2 con coda mozza e di colore marroncino (fulvo), il cane è stato smarrito in zona Puzzaniello. Mi chiamo T. e il mio numero è 3——— ed allego anche una foto. Nel ringraziarvi per l’aiuto vi porgo i miei saluti”. Pubblichiamo subito l’annuncio e verso l’una di oggi un nostro lettore, Enzo Raucci, riconosce il cane e chiama immediatamente il proprietario per comunicargli la cattiva notizia e cioè che l’animale era deceduto. In sostanza Raucci racconta al proprietario qualcosa che aveva gia scritto in un post sul proprio profilo facebook il 13 gennaio scorso in cui narra gli ultimi istanti di vita di Homer e quelli che si sono poi rivelati gli invani tentativi di salvare la vita al cane. Qui di seguito pubblichiamo il testo dello scritto:
“Sabato 14 gennaio 2012 alle 11.00 circa, uscendo da casa mia, noto accasciato a terra, un cagnetto di colore marrone e dalla coda mozzata, di razza Chihuahua – Pincher. Il cane è completamente immobile, ha qualche macchia di sangue intorno al collo e mi fissa dritto negli occhi (gli occhi dei Chihuahua, sembrano più umani di quelli degli altri cani) quasi a chiedergli aiuto. Avvicinandomi al cagnolino per capire qual è il suo stato di salute mi accorgo che il cane è stato investito e quindi non è opportuno muoverlo dalla posizione che ha naturalmente assunto. Chiedo in giro se qualcuno conosce il padrone di quel cagnolino ma non ottenengo alcun risultato.
Decido allora di andare dalla guardia medica, chiedo al medico di turno qual è la procedura operativa da adottare per questo caso, e vengo informato che esiste un Servizio di Pronto Intervento Veterinario nell’ASL di Caserta, ma non sono reperibili, in sede, il numero di telefono ed i giorni in cui il servizio è operativo.
A questo punto, decido di chiamare il 115, i Vigili del Fuoco, per chiedere informazione e\o soccorso facendo questa deduzione logica “se i VVF salvano i gatti dagli alberi, probabilmente possono salvare anche i cani dalla strada” deduzione errata; ma il centralinista consiglia di telefonare la ditta D.N. in quanto ditta convenzionata con l’ASL CE per questi interventi. Telefono al numero di cellulare del dott. D.N. il quale dice “di non poter intervenire su chiamata da un privato, deve essere chiamato dall’ASL” e mi dà il numero di cellulare del dott. S.; chiamo al dott. S. il quale dice “di non essere lui il responsabile di zona” e mi consiglia di telefonare, dando il numero di cellulare, il dott. D.S.; chiamo il dott. D.S. il quale dichiara di “non poter intervenire sul territorio di Capodrise ammenochè non viene chiamato dalla Polizia Municipale, in quanto il Comune di Capodrise non ha rinnovato la convenzione e comunque al canile municipale di sabato c’è solo il custode che si limita a far mangiare i cani”.
Telefono al Comando di Polizia Municipale di Capodrise, informo il responsabile del centralino che c’è un cane in agonia per strada, gli racconto tutti i passaggi effettuati e lo avviso che dai Vigili Urbani parte tutta la procedura; il VU dice che “farà tutto il possibile, ma difficilmente riuscirà a risolvere il problema perché il Comune di Capodrise non ha nessuna convenzione”; lo informo che aspetterò affianco al cagnolino finché non verranno a prenderlo.
Sono ormai le 11.40 ed il cagnolino sembra peggiorare, a questo punto lo carico su un lenzuolo per meglio trasportarlo in auto, e grazie all’informazione di un’amica, mi avvio per portare il cagnolino all’unica Clinica Veterinaria (privata), di San Nicola la Strada, aperta anche di sabato. Arrivato sul posto, scendo dall’auto per chiamare il Veterinario, il medico degli animali si avvicina al cagnolino, ancora in auto, ed in quel momento appena il medico degli animali lo tocca, il chihuahua, di colore marrone e dalla coda mozzata, muore.
Il medico della Clinica Veterinaria ha detto che: “visto le lesioni ed il forte colpo che aveva avuto, anche se fosse arrivato un’ora prima sarebbe comunque, quasi sicuramente, deceduto”. Inoltre mi informa che per la legge un cane morto è una carcassa pericolosa, un rifiuto “speciale” da smaltire e quindi il cittadino avrebbe dovuto sostenere anche dei costi per lo smaltimento . Piuttosto arrabbiato, affranto e dispiaciuto, decido di portare la “salma” del cagnolino al Comando di Polizia Municipale di Capodrise. Arrivo alla Stazione di Polizia Municipale di Capodrise con la “salma” del cagnolino in auto, parcheggio nel cortile ed entro negli appositi uffici, dove mi chiedono di aspettare perché è in corso una riunione.
Da fuori la porta sento dire: “ E se è un animalista? Intanto il problema resta a me, come devo fare? la convenzione non c’è, avviso il Sindaco?” Un’altra voce diceva: “D.N., iniziatelo a prendere, poi vediamo cosa dobbiamo fare…”; un’altra voce diceva “dite sempre così, mi fate portare i cani al mio canile e poi chì se vist sé vist …”. A questo punto, informo i signori presenti (dott. D.S., dott. D.N., un accompagnatore ASL del dott. D.S. ed il VU) che stanno parlando di me e che il cane è morto e lì aspetta in auto.
D.S., con una faccia d’occasione dice: “povero cane e com’è morto? Mannaggia, proprio adesso che stavamo per venire a prenderlo… D.N. fai una cosa, prenditelo lo stesso e poi vediamo…”.
Quando D.N. lo scende dalla macchina, per metterlo in un apposito sacco, D.S. continua:“era pure un bel cagnolino”.
Guardo in faccia a D.S. e gli dico “caro dottore è inutile che continuate, ho visto che stavate cercando di risolvere e capisco che possono esserci degli intoppi in questo periodo in particolare con la Sanità, qual è stato il vero problema?”
D.N. risponde: “Il vero problema è la politica.”
D.L. risponde: “Il vero problema è che chi comanda non vuole fare la convenzione, forse per ristrettezze economiche.”
Secondo me, il vero problema sono i soldi e la cattiva capacità amministrativa di alcuni, in fondo questa è una storia di ordinaria amministrazione…
Dopo quant’accaduto meglio comprendo perché la Ministro Fornero dopo aver pronunciato la parola SACRIFICI è scoppiata in lacrime, speriamo solo che la crisi economica non inizierà a chiedere anche sacrifici umani.”
sapete quanto costa il servizio convenzionato al comune di marcianise? da 20.000 a 25.000 euro al mese. e non sono per il canile che già abbiamo …………. secondo voi è normale?
alla fine chi ci ha rimesso è stato questo povero cagnolino indifeso!!!!
25 anni fa la stessa cosa. un manipolo di giovani sprovveduti, tra cui io, giusi foglia e michele raucci adagiarono , per esaurimento pazienza, un cane ammalato sulla scrivania dell’allora sindaco Tommaso Zarrillo. E’ vero costa assai, ma il problema è stato mai affrontato seriamente, anche per ridurre i costi. Un tempo parlavamo di sterilizzazione dei cani di piccola taglia, per poi lasciarli liberi anzicchè tenerli rinchiusi in orrende gabbie.
Se nessuno vigila, è chiaro che i costi della gestione di un canile o la convenzione con quello di marcianise si aggravano sempre di più.
L’accompagnatore asl del dott. D.S. è un vigile sanitario.
Il canile c’è, ed in questo canile, a spese della collettività, si fanno vari intrallazzi.
Mi dispiace tantissimo per la triste realtà a cui è andato incontro questo cagnolino!
E sono vicino al proprietario nel dolore.
la cosa che più mi fa rabbia leggendo gli avvenimenti che hanno caratterizzato questa vicenda è il ”classico scaricabarile” che adoperano le nostre amministrazioni! Probabilmente queste ”persone” non hanno mai provato l’immensa gioia che si prova nell’avere un amico a quattro zampe!
Questi medici veterinari (forse è più opportuno dire questi Ponzio Pilato) avevano un obbligo deontologico ad intervenire!
Cerchiamo di stabilire ruoli e competenze.
Il canile in questione è quello di marcianise; è gestito dal comune di marcianise e serve per la custodia dei cani randagi accalappiati nel territorio del comune di marcianise e degli altri comuni eventualmente con esso convenzionati.
In questo canile comunale vi è un ambulatorio ove prestano servizio i veterinari pubblici che non sono dipendenti comunali ma della asl. Questi veterinari, in questo ambulatorio, svolgono la loro attività professionale non solamente per il comune di marcianise ma anche per gli altri comuni della zona.
Da quello che ho capito, il Sig. Enzo Raucci, non chiedeva di consegnare il cane presso il canile di marcianise per disfarsene, ma chiedeva un intervento di assistenza medica specialistica e ciò è dimostrato dal fatto che ai vari vani tentativi, ha ovviato trasportando il cane presso la struttura privata di S. Nicola La Strada.
In definitiva, il richiesto aiuto specialistico professionale gli è stato rifiutato dal dipendente dell’asl, in virtù di un mancato accordo tra comuni.
Il Sig. Enzo Raucci, dopo la richiesta prestazione professionale specialistica effettuata nella struttura pubblica da parte del personale sanitario pubblico, il cane se lo sarebbe portato via e non lo avrebbe certamente lasciato in custodia al canile.
Da proprietaria del piccolo homerino cosi cm lo kiamavo io ringrazio il sig Enzo Raucci x essersi preso cura del mio cucciolotto adorato…e aggiungo ke nn dobbiamo meravigliarci di qst triste realtà..pultroppo qst e il posto in cui viviamo…mentre alle persone ke si sn scaricati la coscienza dico ke nn hanno un cuore…e affranta dal dolore spero ke la storia di homer sia di esempio x tt ringrazio ancora il sig raucci
Cari concittadini, apprezzo il vostro lavoro per la città e l’impegno profuso nella non facile gestione di un giornale online tanto che mi fa veramente male leggere attacchi, gratuiti e, in qualche caso, fuori luogo, da parte di chi, saccentemente, ritiene di essere il primo della classe solo perchè scova un errore, in un vostro articolo.
Caffè Procope rende un pubblico servizio alla città, si adopera per portare alla nostra attenzione le vicende marcianisane, politiche e non, e va rispettato già per questo. Chi vi sia dietro non lo so, e non credo sia importante saperlo, ma di certo si tratta di persone competenti, sensibili e “vicine” alla città e che non vanno in giro a raccogliere pesciolini rossi… Sono un’insegnante (e metto l’apostrofo perchè sono femmina, a scanso di equivoci) e ad uno studente bravo, che scrive bene e che conosce le regole della grammatica italiana, non metto due solo perchè in un compito commette un errore. Molto più semplicemente ritengo che si sia distratto.
Cordiali saluti e grazie ancora per il vostro servizio!