Il Comune di Capodrise si prepara a celebrare la Giornata del Ricordo delle vittime delle Foibe e dell’esodo istriano, giuliano e dalmata. Lo farà sabato pomeriggio, 11 febbraio, alle ore 17.00, nella sala Consiliare del palazzo delle Arti, attraverso una conversazione sul tema, tra il dottor Angelo Crescente, primo cittadino e promotore dell’iniziativa, la professoressa Caterina Vesta e Don Aniello Manganiello, supportata da alcune proiezioni di ricordi e testimonianze. Si tratterà di ripercorrere le dolorose tappe di un luttuoso evento che ha riguardato – ancora una volta – persone incolpevoli e che per troppo tempo è stato ignorato, anche dai libri di storia… Una barbarie – come la definì il presidente Giorgio Napolitano qualche anno fa – basata su un disegno annessionistico slavo che assunse i sinistri connotati di una pulizia etnica ».
Nelle Foibe, voragini carsiche di origine naturale con ingresso a strapiombo, situate nell’Istria (oggi in Croazia) sono stati gettati tra il 1943 e il 1947 circa diecimila italiani. Ma il numero delle vittime non è mai stato quantificato con precisione.
Le Foibe sono state dimenticate per circa 60 anni e solo nel marzo del 2004 fu istituito il giorno del ricordo, con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 – che concede anche un riconoscimento ai congiunti degli infoibati – per ricordare questo eccidio. Dal 2005 la giornata del 10 febbraio è dedicata alla commemorazione dei morti e dei profughi italiani. La data del 10 febbraio ricorda il trattato di Parigi siglato nel 1947 che assegnò alla Jugoslavia il territorio occupato nel corso della guerra dall’armata di Tito. Quella delle Foibe è una triste memoria che ha coinvolto 300.000 persone in una indefinibile sciagura, un vero e proprio incubo.
Ricordare i tremendi eventi luttuosi del passato è cosa sacrosanta e da trasmettere ai posteri per non perderne la memoria. Il sindaco di Capodrise da questo punto di vista è molto solerte, attivo e sensibile.
Gradiremmo che lo fosse altrettanto nel risolvere i problemi della colletività, e non stò a ripetere sempre le stesse cose.
dobbiamo trasmettere ai ragazzi la nostra storia, perché soltanto così il dramma dell’Esodo e delle Foibe saranno salvati dall’oblio.
fa piacere che il Sindaco Crescente lo ricorda attraverso un convegno i tanti italiani spinti in fenomeni carsici,veri burroni dove pochi si salvarono perchè uccisi dalle milizie comuniste “titini” con modalità crudele ed inumane.
la ringrazio di vero cuore Signor Sindaco. Lei, attraverso il ricordo accende un importante faro su quello che è stato il confine orientale negli anni duri del nostro Paese.
in pagina ho letto una cifra che dovrebbe essere ricalcolata.qualche storico Giuliano,ha parlato di circa 500mila italiani uccisi in modo barbaro.
è un doveroso omaggio alla memoria di tante persone di nazionalità, credo religioso e politico diverso, accomunate da un destino crudele. nel contempo, è un invito ai giovani a riflettere sulla ricchezza insita nella diversità delle culture e sui valori della tolleranza, della solidarietà e della convivenza pacifica.
grazie.