L’amore non esiste, rassegnatevi romantici! L’hanno inventato i poeti per far rima con cuore,tutto qui. Ora vi spiego il mio perché. C’è qualcuno che riesce ad accorgersi quando “ama” una persona, ovvero quando dall’ affezione si passa ad un ipotetico “ amore”? No non c’è. Non si avvertono veri e propri sintomi. Gli uomini si illudono di essere innamorati, quando in realtà sono attratti da un mero bisogno dell’altro, un bisogno inesorabile che rientra nei canoni del semplicistico “bene”. L’amore non è il superlativo del bene, né un fratello maggiore. Nessuno può individuare il momento della sua nascita(ammesso che nasca) né l’istante della sua fine(ammesso che abbia fine). Di un sentimento di cui non si può riconoscere né nascita né epilogo, non si può affermarne l’esistenza. L’amore non esiste. Bruciate ogni libro che ne parli, o se volete vivere un incanto sempiterno leggeteli più di una volta. Parliamo della durata allora. Se una cosa non nasce né finisce, può avere una durata? No non può averla. Questo fallace sentimento ,creato dai poeti a tavolino,come uno scienziato geniale che inventa una cosa geniale, non dura perché non viene mai alla luce, non dura perché mai trova la morte. I rapporti umani sono regolati esclusivamente dagli affetti, non da altro. “Ti voglio bene” è l’unica frase di senso compiuto che posso accettare, non altre, non “Ti amo”. Parimenti non esiste l’odio, dai dormienti eraclitei definito il suo perfetto contrario. L’ “Odi et amo” catulliano è la più grande bugia letteraria che ha influenzato quelli dai “corda docilia pati” virgiliani. Starete pensando allora che nemmeno l’amicizia sussiste, né altri sentimenti da sempre tacciati come i grandi valori dell’umanità? Non voglio negare ogni sentimento, ma l’amore si. In troppi equivoci si è caduti parlando di lui. Sono stanco di sentire nella prosa del quotidiano vivere, parole fedigrafe come” amor mio, ti amo”. Menzogna. L’amore appartiene ai poeti, solo a loro. I celeberrimi amori della storia provengono tutti dalla letteratura. Se non ci fosse stata la penna di Dante, Paolo e Francesca non sarebbero mai assurti a modello di “amor ducens usque mortem” e gli spiriti “gentili” non si sarebbero mai commossi dalla loro storia. Senza Virgilio, non avremmo avuto l’ “infelix Dido” e il “pius Aeneas” né la loro passione smisurata. Senza Omero, Ettore e Andromaca, Achille e Briseide, Elena e Paride sarebbero stati forse “solo amici”. Senza Ovidio, Piramo e Tisbe, Orfeo e Euridice, nessuno li avrebbe notati. Senza Catullo, Tibullo, Properzio, Saffo, Alceo, e senza nemmeno i poeti più moderni da Petrarca a Neruda , la gente non avrebbe saputo nemmeno cosa fosse stato l’amore. L’amore non esiste, eppure non possiamo farne a meno. Che sciocchi!
Walter De Rosa
grazie a Caffè Procope per aver pubblicato il mio articolo.
Caro De Rosa…..
dovresti un attimo riflettere e fare possibilmente tuo un pensiero di Nanni Moretti: mi “si vede di più” se sono assente o se mi metto in un angolo in disparte..?
Credo che ti convenga centellinare le tue presenze su questo forum e non apparire solo per apparire.
Rifletti.
caro arturo io non so chi tu sia ma chiunque tu sia parli senza cognizione di causa e non riesci a cogliere l’essenza del mio articolo provocatorio. Io con questi miei articoli(che il gentilissimo dott. Tartaglione accetta di pubblicare su “Caffè Procope”) faccio comunque passare un messaggio culturale(condivisibile o meno).Troppo è facile fare come fai tu, criticare da dietro un pc. Se sei in grado di condurre una discussione intellettuale sull’argomento dell’articolo in questione, sarebbe meglio farlo da vicino in quanto sono un profondo conoscitore del tema erotico nella cultura classica da Saffo ai poeti romantici più moderni e sul tema amoroso ho scritto un saggio,pubblicato “intra menia” per l’università “la Sapienza ” di Roma, con riferimenti all’eros in Dante e in Catullo. Se sei in grado di parlare con me di questo argomento contattami(se vuoi ti do recapiti telefonici o altro) e ne parleremo da vicino piuttosto che fare inutili critiche da cui traspare ignoranza in materia. GRAZIE
ps. del tuo invito a centellinare gli interventi non so che farmene
Moooolto interessante l’argomento! Adesso devo andare ma ritornerò.
per la verità, caro de rosa, l’arturo non ha profferito parola rispetto al tema erotico (sic) ma voleva solo consigliarti di non apparire tanto per apparire.
tu lo dici, intendi far passare un messaggio culturale, condivisibile o meno ed in questo caso arturo non ha condiviso i tempi del tuo scrivere. io non condivido l’idea che solo i poeti possano descrivere i tormenti e le gioie dell’amore, e anche se fosse, non sono uomini anch’essi? non raggiungono, da uomini che volano un po’più alto degli altri, ‘sto sentimento?
tu ritieni il tuo scritto provocatorio…sarà. sta di fatto che a restar provocato sei stato tu, tu hai reagito alle osservazioni di arturo con un eccesso di saccente livore che non dovrebbe essere di chi si propone di trasmettere messaggi culturali.
che significa ignoranza in materia d’amore o d’eros?. a parte che in guerra o in amore nessuno si può far maestro, che senso ha lanciare un guanto di sfida su una “materia” in cui uno si sente, e si dice, campione? è come se ti dicessi che con te non posso ragionare perchè non conosci gli stilemi architettonici dei classici greci o dei finlandesi del secolo scorso, o non sai niente della cucina molecolare di this.
cia’
ste’
….Ell a Stefano! Bravo mi sei piaciuto…!
p.s: Caro De Rosa….anni fa al Liceo Scientifico di Marcianise insegnava (!?) una prof. che diceva di aver scritto un libro su Spinoza….non era altro che la sua tesi di laurea che immancabilmente distribuiva ai suoi studenti….e che era infarcita di scopiazzature da altri testi….mi sa che ne sai qualcosa…
p.s.2: sarai anche un profondo conoscitore della teoria “erotica” ed “amatoria”….ma più prosaicamente io alla teoria ho sempre preferito la pratica…che come sai è cosa ben diversa…..!
Buon Anno (e spero che la redazione non mi censuri!)
Rieccomi! Si può parlare all’infinito di politica spicciola e non infastidire nessuno o meglio nessuno si sente infastidito da tanta invadenza ma se si trattano temi diversi con regolarità ravvicinata allora si alza un boato non si sa di cosa allora mi chiedo se le reazioni negative non siano rivolte a scoraggiare chi scrive(arturo invita a starsene fuori)nel qual caso l’autore dovrebbe evitare a sua volta di reagire alla pungolatura altrimenti si rischia un botta e risposta a catena tornando al tema mi piacerebbe sapere qualcosa riguardo alla chimica che sprigiona i sentimenti in generale tra cui l’amore argomento in oggetto perché a questo si voleva alludere nella replica credo
sig. stefano. Quello che tu chiami “saccente livore” era un tentativo di difesa da un attacco vacuo,dimostrando che io non parlo senza cognizione di causa ma sono un attento studioso da molto tempo del tema erotico(che è pienamente affine all’articolo ma tu nemmeno questo hai colto). comunque invece di rispondere con questi inutili commenti, ribatti con un articolo o con uno scontro culturale con me sull’argomento e per questo ti invito a chiedere i miei contatti. Fino a quando questo non avverrà, sarò sempre più convinto che non ne sei capace e resterai sempre incopetente che parla solo per dare sfogo al tuo spirito di contraddizione
Mio caro Walter,
solo ora leggo il tuo scritto e te ne chiedo scusa. Questo, come i precedenti, mostra notevilissimo spessore – formale e di contenuto – e, per quel che mi riguarda, in gran parte condivisibile. Il mio concetto di “Amore”, come naturale che sia, differisce dal tuo ma, data la vastità e complessità dell’argomento, non ritengo questa la sede adatta (purtroppo, questo blog nonostante il nome altisonante che s’è dato – Caffè Procope – che richiama la Cultura quale interesse primario, seguita a relegare articoli come il tuo ed altri, nella sezione “pillole”e il furto del paio di scarpe in primissima pagina; mah!)e spero di poterlo approfondire “de visu”. Per quanto riguarda la tua risposta all’anonimo d.o.c. credimi, potevi risparmiartela! Costui, insieme a tanti altri, rappresenta quella genia che, mancando di vero coraggio nell’assumersi la paternità delle proprie affermazioni, di metterci, cioè, la faccia, preferisce “impallinare” rimanendo trincerato dietro uno pseudonimo. Tu non sei marcianisano e per questo non sai che in questa comunità esistono, non ben identificate forze, che tendono – come più volte ho detto – ad un “immobilismo culturale”: di qui, l’invito a tacere. Per fortuna, ne esistono altre che, pur con una visione diversa tra loro, e forse in modo un po’ esasperato, si confrontano sul modo di come rendere questo beneficio pregnante a tutto il tessuto sociale e questo, t’assicuro, lascia ben sperare. Concludo esortandoti a non fermarti, a scrivere ancora e, molto indegnamente, ricordarti papà Dante:”non ragioniam di lor, ma guarda e passa.” I miei migliori auguri, a te e famiglia, per un 2012 di salute e soddisfazioni!
Marco RUSSO
ho la sensazione che non sei stato mai innamorato…..anche se profondo conoscitore di disciplina erotica.Beato te….
marco russo sei sempre il più bravo negli interventi. Meglio di te non riesce nessuno a trovare la parola giusta in ogni situazione. Auguri anche a te e famiglia. Ci vediamo il 27 gennaio al mio commento del canto VIII del Paradiso presso la biblioteca comunale di Marcianise alle ore 18:00. Sei sempre il migliore :)
Neanche questa volta posso essere d’accordo con i miei amici Marco e Walter cui mi lega una profonda stima. Colgo invece un appello intelligente nel richiamo del lettore che invita a centellinare gli interventi tuoi, caro Walter. L’amore, l’amicizia, i legami, la vita, sono pensieri che meritano una profonda riflessione con se stessi innanzitutto cui solo successivamente- e, consentitemi, anche con un po’ di esperienza alle spalle,- si può avviare un confronto pubblico. Walter, ti professi cultore del tema erotico nella cultura classica da Saffo ai poeti romantici più moderni. E, dici, sul tema hai scritto un saggio. Ti fa onore. Ma ti rende abile conoscitore dell’amore? Sei stato abbastanza nei tuoi (18-19-20?) anni, amante-amato-amore? Hai sentito quante volte sulla tua pelle il dolore gelante del baratro e l’elevazione eterea di un pensiero amoroso? O hai letto credendo così di vivere e sentire su di te le esperienze altrui (poeti romantici?) attraverso i loro versi? L’erotismo poi, caro Walter è cosa talmente ambigua, poliedrica, strana, personale da risentire del tempo, degli anni, dei luoghi, delle inclinazioni dell’essere, della cultura, dell’etica, delle mode, dei costumi, dell’educazione, delle esperienze, degli episodi soggettivi e dei fatti propri, che ridurlo a conoscenza da mera lettura significa banalizzarlo al massimo di ogni discussione. Oserei dire facendo appello a quella cultura classica che tanto vi sta a cuore “primum vivere, deinde philosophari”, caro Walter. Considera il mio, l’affettuoso commento di una sorella maggiore. Questo mondo è strano e ce ne vuole veramente tanto per capirlo. E quando tutto ti sembrerà chiaro, dovrai ricominciare da capo. Perché l’umiltà di considerarti un niente insieme alla curiosità di conoscere quanto più possibile, ti renderà come gli uomini saggi. Un ultimo passaggio lo riservo a quelli che continuano ad appellarsi a sedi più opportune, al “vediamoci da vicini e ne parliamo”. Ogni sede è opportuna se si hanno gli argomenti per un confronto. I blog avvicinano, i social network eliminano le distanze. E Marcianise, caro Marco, con tutti i suoi limiti è cmq patria di gente fin troppo perbene. Come Mondragone, Castelvolturno o qualsiasi altro microcosmo di questa disgraziata, infame ma forte provincia. baci
come dicevasi…
grazie del tempo concessomi, non tanto della saliva spruzzata.
si son capite chiaramente le tue potenzialità di intellettuale organico.
saluti
ste’
Eia, carne del Carnaro! Eia Eia Alalà!, esordirebbe in tal guisa il sommo poeta dell’eros e dell’amore( a quanto pare detestato dall’intellettuale ,molto organico e de sinistra, Walter De Rosa). Dante ? Catullo? e che eros è mai questo? vi spediremo, oltre ai classici confetti falqui, atti a rimuovere ogni residuo sinistrorso e organico, un pò bel pò di biografie dannunziane e, perchè no,saggi da noi scopiazzati( oltre alla prof. da voi citata ,lo fanno in parecchi, caro arturo, persino l’Umberto Garimberti filosofo del giornale organico ” La Repubblica”)dal nostro grande marcello veneziani.
w lo stilema!!! w ricola e le caramelle finlandesi ( ma anche i confetti falqui, degni eredi dell’olio di ricino)!!! w l’eroe-poeta d’Annunzio!!!!
grazie milena del tuo intervento mi è piaciuto molto. Il mio saggio(di cui l’articolo vuole riportare in sintesi il contenuto) parte da una posizione scettica del Carneade sui sentimenti, filtrata poi dall’atarassia epicurea ove ogni emozione si annulla per eliminare ogni turbamento. Non era questa la sede adatta per riportare il mio saggio, ma ho cercato di portare il contenuto nell’articolo per diffondere il concetto di “amor qui non est nisi in mente” di tutta la filosofia che fa dell'”epochè” greco il cardine della riflessione. Il concetto è complicato ma (anche se troppo giovane forse),studiando la filosofia greca ereditata poi da autori come Dante e Catullo(che l’hanno addirittura stravolta con le loro idee di “amor intellectualis ducensque ad mortem” stilnovstico e neoterico), ho intuito che l’amore non esiste se non nelle nostre menti. Non serve essere esperti di vita,se si studia, per capire che l’amore un’invenzione poetica. Prima la cultura, poi l’eperienza. SEMPRE
premessa la mia ignoranza in materia,vorrei solo sottolineare che i turbamenti di cui parla milena li ho provati nell’età adolescenziale, precisamente nel periodo di passaggio dall’infanzia all’adolescenza (un modo di dire é: sono innamorato come un adolescente)quindi molto tempo prima dei vent’anni, un tempo in cui ho sperimentato l’esaltazione gioiosa e i morsi del dolore nella carne, qualcosa di una tale intensità che non mi é più capitata, qui si parla di amore come sentimento non come erotismo, ma l’amore è rivoluzione dei canoni esistenti e di sicuro si innesca un meccanismo chimico che ci fa provare quelle sensazioni,ecco mi piacerebbe parlare di questi meccanismi.
Caro Walter, sai parlare di amore, mai accettato dagli scritti che studi ed approfondisci, tanto da aver tralasciato l’Amore più semplice ed evidente che puoi intravedere nella natura degli esseri viventi. So che riterrai banale questo mio pensiero perchè magari, non hai il piacere di proferire l’essenza che ne ha fatto coniare la sostanza, ma è meglio che ci fai un pensierino. Non può che farti bene!
Chi non ammette l’esistenza dell’Amore, non ha mai amato. E’ un paradigma elementare.
Cara Milena,
per prima cosa, voglio esprimerti i miei migliori auguri per un 2012 conforme a tutti i tuoi desideri. Mi hai “costretto” ad un esercizio che – colpevolmente – non faccio mai: rileggere ciò che scrivo! Siccome gli “ammonimenti” che mi rivolgi si riducono a blog, social network e società marcianisana, mi atterrò a tali argomenti. Ebbene, se nel mio commento ho scritto che “non ritengo questa la sede adatta” intendevo significare, semplicemente, che se avessi esposto i miei argomenti – che, posso assicurarti di averne – avrei finito per scrivere un commento lungo e, forse, tedioso per chi, eventualmente, avesse deciso di leggerlo di qui, la decisione di parlarne da vicino con Walter e, se lo vorrai anche con te. Blog e social network. Non ho mai messo in discussione la loro positiva funzione nelle moderne forme di comunicazione, l’unica cosa che non accetto, è l’uso dell’anonimato che tanti fanno nell’approcciarsi con queste forme di comunicazione, il sottrarsi, cioè, alla responsabilità di “metterci la faccia” in rapporto ai pensieri che esprimono: non mi va che Marco Russo nascosto dietro lo pseudonimo di pinkopallino, dica a Milena di limitare le sue apparizioni su Caffè Procope! Questo, non ti sa, vagamente, di bavaglio o, peggio, di censura? Perchè Walter dovrebbe centellinare le sue presenze? è forse un presuntuoso? è saccenteria la sua? dice sciocchezze? o un ragazzo eccezionale che vuole condividere con noi la vasta materia dei suoi studi e sentire il nostro pensiero su di essi? Personalmente, propendo per l’ultima ipotesi. Che Marcianise sia patria di persone “fin troppo perbene” non avrei alcun motivo di affermare il contrario: è la mia gente, ne faccio parte! Ed è, forse, per questo che cerco di mettere a disposizione le mie modestissime quanto fiacche capacità, per contribuire ad un miglioramento civile, etico e morale di questa nostra comunità: ho solo parlato di “non ben identificate forze, che tendono – come più volte ho detto – ad un “immobilismo culturale”, ma questa è solo la mia visione che, mi auguro di cuore, qualcuno mi mostri essere fallace.
Ancora tanti auguri a te e famiglia!”
Marco
Ma é chiarissimo: Walter é un provocatore! E vi sembra poco! La provocazione é la scintilla che provoca l’incendio del dibattito.
L’amore, l’odio, la gelosia e tutti gli altri peccati capitali appartengono all’uomo e sono scatenati, per me marxista, da reazioni chimiche che terremotano il nostro organismo. Se togliamo tutti questi ” maledetti” tasselli dal mosaico dell’uomo, lo rendiamo al pari di una bestia.
I poeti, i filosofi, caro Walter, possono dire quel che vogliono, ma non modificheranno mai la natura dell’uomo, il quale, peraltro, non perderà mai quel residuo di coda che lo accomuna spesso all’animale.
Perciò, caro Walter, (forse ha ragione mio figlio Stefano) non diciamo mai di aver capito dove sta la verità, perchè l’abbiamo studiata!
La cosa più grande di questa provocazione é che proviene da un giovane quasi ventenne, a cui,se mi permettette, é lecito e giusto permettere tutto. Vai avanti, Walter,per me hai sempre ragione, anche quando il tuo torto è palesissimo! A vent’anni si “ragiona” col cuore, anche nelle questioni di cuore, e chi non lo capisce ha il residuo di coda particolarmente più lungo!
Stammi bene con paterni auguri!
Questo Walter è un esperto di Eros? Ma cos’è, un annuncio erotico?
Non esiste l’amore? Bene faccia il discorso al contrario. Provi a dimostrarne l’esistenza. Se non ci riesce, allora non esiste.
Come dice il saggio Prof Marino, si discute più della provocazione, che del contenuto e questo la dice lunga sulla qualità del contenuto.
Che poi il ragazzo abbia vent’anni, la dice ancora più lunga.
Baci.
Credo nell’intento provocatorio di Walter e nel malcelato bisogno di credere e vivere ogni forma d’amore.
Nasciamo per amore, viviamo le scommesse della vita per un un atto di fede in noi stessi, negli altri, in Dio.
Le nostre giornate sono una ricerca costante d’amore, di momenti da condividere, da arricchire con una parola e un silenzio, un sorriso e un diniego, un dare e un avere.
Per me l’amore esiste e vibra nel cuore di ogni uomo, di chi è in pace con se stesso e col mondo, di chi vive la solitudine e il disprezzo, la povertà e l’abbandono.
Sembra un paradosso ma chi piu’ ha, piu’ vuole e sposta continuamente avanti il livello e il grado di aspettative. Vive, così, in uno stato di profonda infelicità per non riuscire ad assaporare le piccole gioie quotidiane, i piccoli amori che lo investono: l’oggi, la vita, la salute, la pace che, molto spesso, diamo per scontati.
Credo che esistano tante realtà d’amore che non possono essere sperimentate allo stesso modo, tempo e luogo e che solo se abbiamo la perseveranza di vivere in pieno, saremo pronti veramente ad AMARE!
Il non amore è fatto di solitudine, di non vita e poiché, bene o male, viviamo la nostra condizione, possiamo gridare che l’amore esiste, dobbiamo solo imparare a stargli dietro e a non perderci!
Franca Abbate
ringrazio vivamente il professore Marino(non sapevo che il sig. Stefano Marino fosse vostro figlio) e Marco Russo per i loro intelligentissimi interventi. Il mio articolo era provocatorio anche se nascea da lunghi studi(che iniziai dall’età di 13 anni) sull’eros dallo scetticismo e dall’epicureismo fino ai giorni nostri. Grazie a tutti per le critiche che aiutano a crescere e migliorare. Al prossimo articolo :)
finalmente l’albertone ha gettato completamentela maschera. scientismo e marxismo, una teoria del tutto e l’amore spiegato da “reazioni chimiche che terremotano il nostro organismo”.
è proprio vero quello che scrive george steiner ossia che il vuoto lasciato libero dalla crisi delle religioni è stato riempito da una serie di teologie sostitutive, di sistemi «mitopoietici» (ovvero, generatori di miti), fra cui spicca il marxismo, il quale è una «mitologia razionale» che «si attribuisce uno status normativo e scientifico».Le teologie sostitutive sono definite da una serie di caratteristiche: la pretesa di totalità, ovvero di spiegare l’intero quadro del mondo( sinanche l’amore); il fondarsi su alcuni testi canonici che rappresentano le «tavole della legge» del movimento; il conseguente e continuo conflitto fra ortodossia ed eresia; la costituzione di un linguaggio proprio formato da metafore, simboli, gesti, scenari che hanno un valore cruciale di identificazione.
eh no, caro albertone, lasciatecelo scrivere, preferiamo,anche se non preferiscono il nostro, i figli( stefano e l’acquisito walter) ai padri.
A 13 anni si studia un tipo diverso di eros. E’ per questo che sei giunto a conclusioni sbagliate. In bocca al lupo per il futuro dei tuoi studi ed Auguri di Buon Anno.
Io ho dato una spiegazione, anche se balorda e sciocca, ma MSD fa solo chiacchiere. I ciarlatani, soprattutto se anonimi,non li prendo in considerazione!
ciarlatani a noi? scusate, ma chi ha scritto che l’amore si spiega con le reazioni chimiche? chi ha scritto ciò collegandolo con il marxismo? pensate sia sciocco ciò che scrive steiner? prendiamo atto che, almeno voi, vi siete dissociato( ammettendo di aver dato una spiegazione balorda e sciocca)
L’analisi di Felice Colella e’ Perfetta.
il prof. Marino non ha assolutamente dato una risposta balora. Io non so come tu ti permetta di offendere una persona preparata come il professore Marino senza nemmeno dire tu chi sia. Chiunque tu sia non sei un intellettuale come il professore Marino quindi sarebbe meglio che tu tacessi
e chi ha questa pretesa? noi intellettuali? manco li cani !!!! e a voi chi lo dice che per rispondere bisogna per forza essere intellettuali( dal pensiero unico ed organico). certo che non lo siamo, mica siamo de sinistra!!!! siete d’accordo con la risposta di albertone? benissimo, e, da parte nostra, nessuna offesa: lui l’ha definita balorda, mica noi. vi dirò di più, noi l’abbiamo creduto in quanto i suoi compagni marxisti, orfani del Comunismo, hanno seppellito, con il loro materialismo storico e scientismo positivista,l’esito dialettico necessario della cultura illuministica e della relativa visione del mondo.
P.S.ringraziate anche noi se il dibattito prende una sua piega intellettuale( ma non organica)
Il paradigma evolutivo, concepito nell’essenza formale della consustanzialità pragmatica, prevede l’indicizzazione del fenomeno “amore” tendente verso l’infinito positivo. Si converrà con facilità che l’espletamento della prassi amorosa può avvalersi della fattibilità oggettiva qualora la completezza realizzata sia affine agli elementi coinvolti nel processo. La maturazione delle esigenze antropologiche può, in ogni caso, ricondurre al punto di partenza, sussistendo i presupposti di primitiva partecipazione all’esposizione amabile. La pratica subisce delle brusche interruzioni se la condivisione è accertata in maniera non univoca. Se ne conclude con una certa repentinità che il De Rosa potrebbe indirizzare le proprie attenzioni al giardinaggio o alla filatelia.
Ognuno ha espresso un suo personalissimo desiderio, walter: chi ti vuole giardiniere, chi intellettuale organico e/o inorganico, chi più maturo di quel che sei, chi antroposoficoincompetente e antropologicamente poco coinvolto nel processo amoroso. Una vasta gamma, c’è solo da scegliere.
In un unico sunto l’autore cita Catullo, Virgilio, Dante, Omero, Ovidio, Eraclito per poi scrivere “fedigrafe”? Ed è stato osannato al pari del Sapegno alla Lectura Dantis! Questo è un intellettuale come io sono campione del mondo.
Riguardo Fabio Cannavaro è sicuramente un errore di battitura so benissimo che si dice fedifraghe. Se ti appigli, per giudicare il mio scritto, a un errore di battitura,sei solo un superficiale. Riguardo a Ignorante Organico il tuo commento che non fa altro che sfoggiare una cultura libresca e poco critica potevi riparmiartelo in quanto vacuo e pseudoerudito. Siete comunque invitati entrambi al mio commento dell’ ottavo canto del Paradiso presso la biblioteca comunaledi Marcianise alle ore 18.00 che terrò il 27 gennaio 2012 dove, a commento terminato, potremo discuterne “de visu”.
ps. la vostra ignoranza maggiore sta nel vostro anonimato
pace