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“Cambiare tutto affinché tutto cambi” | di Alessandro Tartaglione

Qualche anno fa l’amministrazione comunale di Marcianise commissionò uno studio alla C.Borgomeo & C. (un’importante società di consulenza alle Imprese e di progetti di supporto alle Amministrazioni per programmi di sviluppo locale), sull’analisi di inquadramento territoriale e di valutazione del posizionamento competitivo del sistema territoriale di Marcianise. Uno studio a tutto campo, di enorme interesse, che fotografò lo stato globale del territorio marcianisano in termini di potenzialità, ma anche di negatività che facevano da freno allo sviluppo locale. Lo studio è stato elaborato nel 2003 ma ancora oggi conserva una sua importante valenza in termini sociali ed economici. Tra le negatività si metteva in risalto la grave compromissione ambientale e soprattutto la vera cappa allo sviluppo civile, economico e sociale: la camorra. Tra le positività, invece, oltre alla localizzazione strategica per l’insediamento di attività commerciali ed industriali, si poneva al primo posto la popolazione giovanile quale vero e proprio elemento strategico di sviluppo. In sostanza lo studio arrivava alla conclusione che nonostante i seri ostacoli che frenavano la crescita socioeconomica del territorio, la speranza era rappresentata dal fatto che la società marcianisana è costituita per la maggior parte da una fascia anagrafica molto giovane e questo rappresentava un elemento competitivo straordinario che doveva essere valorizzato dalle istituzioni locali. Il ragionamento che sta alla base dell’importanza della fascia giovanile all’interno di una comunità è il seguente: una società dominata, in termini quantitativi, dai giovani, dovrebbe essere più dinamica e aperta sia al cambiamento che al progresso. Al contrario,  invece, una società con una presenza di “meno giovani” preminente dovrebbe essere meno dinamica e, quindi, meno competitiva.

A quasi dieci anni da quello studio la situazione cittadina è cambiata sotto certi aspetti mentre continua a manifestare elementi di conservazione atavici che ne impediscono il salto di qualità. La novità sostanziale, per certi aspetti epocale, è quella che lo Stato ha dato prova di essere presente nel territorio aggredendo la criminalità organizzata attraverso una serie ininterrotta di successi sul piano della repressione. La magistratura e le forze dell’ordine hanno sostanzialmente messo in ginocchio i gruppi storici della camorra locale attraverso una serie di operazioni che si sono concretizzate in arresti e sequestri patrimoniali. Questo mutamento storico dell’atteggiamento dello Stato nei confronti di quello che viene considerato un vero e proprio cancro del meridione e quindi, anche del nostro territorio, non ha avuto, però, particolari attenzioni da parte della popolazione. Buona parte della città ha vissuto con indifferenza questa novità di sostanza più o meno come ha vissuto con poca reale attenzione, paradossalmente, anche il periodo delle faide di camorra quando quotidianamente si contavano i morti ammazzati. Da questo punto di vista una vera e propria coscienza civile di contrasto alla criminalità non è mai veramente maturata.

Per ciò che riguarda l’aspetto giovanile è da registrare una particolare dinamicità da parte di gruppi e associazioni tanto che, sempre più spesso, si parla di vero e proprio fenomeno. Si tratta di club, associazioni, comitati, persino gruppi di internauti, che, con o senza un luogo fisico in cui riunirsi, condividono passioni, interessi o semplicemente la voglia di stare insieme. Sono studenti, laureati, ma anche operai e inoccupati che hanno animato ed inventato ex novo eventi o attività di successo che a volte si sono propagati anche oltre i confini cittadini dando una rappresentazione positiva della città da sempre caratterizzata da un cliché obbligato e stantio. Ma malgrado questa dinamicità, dicevamo, e nonostante siano intervenuti aspetti eclatanti sul piano del ripristino della legalità, la città appare ancora ferma e incapace di avviare una nuova fase anzi, sotto l’aspetto politico c’è stato un evidente arretramento. In tutto ciò colpisce la mancanza di prospettive da parte proprio del mondo giovanile. Un mondo a cui una classe politica, assolutamente anacronistica ed in buona sostanza responsabile del degrado morale odierno, guarda a volte con indifferenza e più spesso con un interesse che non va oltre quello puramente elettorale. Il risultato di tale atteggiamento è devastante in termini di prospettive. I giovani guardano, più di ieri, all’abbandono del loro luogo natio come unica speranza di svolta per la propria esistenza. La gioventù marcianisana, che si mostra addirittura più dinamica e creativa rispetto ai propri coetanei dei territori circostanti, abdica completamente al ruolo che gli compete: quello di innescare momenti di progresso e sostanziali cambiamenti attraverso la partecipazione ai meccanismi decisionali. La stessa attività giovanile si manifesta in forme che sono ben lungi dallo sfiorare lo status quo ed il potere politico dominante, mentre i pochi giovani che scelgono la strada politica lo fanno preoccupandosi di mettersi sotto la scia ed il controllo diretto di vecchie cariatidi del potere locale il cui esclusivo compito è quello del gattopardesco motto: “Cambiare ogni cosa affinché tutto rimanga come prima”.

Ai giovani, vera speranza per questa città, si deve chiedere di più. I cambiamenti epocali del mondo moderno sono avvenuti attraverso una presa di coscienza da parte della  gioventù che ha inevitabilmente provocato mutamenti strutturali nelle società attraverso lo scompaginamento dell’organizzazione sociale precedente e la creazione di una società più giusta e con maggiori opportunità per tutti. Basti ricordare i giovani della Resistenza, quelli del ’68 o anche l’attuale gioventù nordafricana. In un momento di così bassa reputazione delle classi politiche europee che ha provocato in Italia persino il commissariamento di un governo nazionale per una manifestata incapacità di guidare un grande ed importante Paese come il nostro, le nuove generazioni devono necessariamente fare un salto di qualità. A Marcianise, in particolare, ai giovani impegnati nell’associazionismo e nel sociale è demandato il compito di buttare il cuore oltre l’ostacolo ed impegnarsi direttamente in politica. A loro è richiesto di sfidare l’attuale società, ammuffita ed inerte, con le armi della spregiudicatezza e dell’anticonformismo che sono tipici delle nuove generazioni. Non importa con quale sigla, movimento o partito politico lo faranno, ciò che conta è che lo facciano con un solo obiettivo: cambiare tutto affinché T-U-T-T-O cambi.

Questo è il mio augurio per il 2012. Buon Anno!

Alessandro Tartaglione – http://www.facebook.com/a.tartaglione

Foto gentilmente concessa da Gaetano Montebuglio – www.gmfotografia.it

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Alfonso Alberico - Marcianise

4 Comments

  1. Franco Russo
  2. deluso
  3. il mio piede sinistro
  4. Antonio Gionti
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