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Gassificatore, Giovanni Russo (Udc) attacca il sindaco: prima di aprire bocca azionare il cervello

Nota stampa di Giovanni Russo (ex assessore ed ex segretario Udc Marcianise):

“Il 30 marzo scorso scrivevo di non avere una idea precisa di cosa fosse un gassificatore poiché mi  mancavano le conoscenze tecniche e, tuttavia, mi accorgevo che da un fronte e dall’altro si andava alla ricerca sul web di link che confermassero la propria precostituita opinione. Un modo di fare che non mi appassionava molto e non mi vedeva coinvolto. Ero, e sono, dell’avviso che la scelta di deliberare in Giunta per poi trovare le ragioni di un consenso già espresso denotava pressapochismo ed inettitudine che diviene “manifesta”. Considerato quel che si pensa e sostiene circa l’autonomia decisionale della “mia” parte politica a Marcianise, la gestione della scelta doveva essere diversa. Mi chiedevo se era solo il solito dilettantismo che oggi ha preso il sopravvento sulla politica, di cui più volte ho dovuto denunciare la fine? Di certo, su un tema così importante e vitale non solo per Marcianise ma per ogni comunità, non doveva esserci spazio per simili attori e per quelli usi ad essere presenzialisti e ad inseguire la claque ad ogni costo. Non sono stato esaudito e la scena è occupata proprio da quegli attori.
Di oggi la notizia, che, però, non mi ha meravigliato, secondo la quale Antonio Tartaglione, ritiene “di dover rinunciare, oggi, alla realizzazione di un gassificatore a Marcianise” sul presupposto che “si tratta di cambiamenti e condizioni che riguarderebbero l’intera comunità e che, in quanto tali, avrebbero necessitato dell’approvazione di tutti”. Nella sua nota si rileva che “il quadro che ci troviamo dinanzi è quello di una città spaccata, divisa tra favorevoli e contrari” e di non poter “consentire che una parte della popolazione si trovi costretta a subire una scelta di questa portata, che non ha mai accettato”.
Un vero e proprio slalom che cerca gli appoggi proprio sulle regole della democrazia e sul buon senso, ciò che io avevo invocato un mese addietro.
Quanto sia nullo il senso della democrazia da parte del soggetto è cosa a me ben nota e lo dimostra proprio il ragionamento secondo il quale occorre l’approvazione di tutti (?) e che la scelta troverebbe una parte che non è d’accordo (??). Non ricordo, invero, scelte unanimi di una qualunque amministrazione, se non quelle condominiali.
Quello che mi suscita tanti interrogativi riguarda l’aspetto politico ed amministrativo della vicenda. Una intera coalizione ha sostenuto ovunque le ragioni della bontà della scelta. E ora? La nota di Tartaglione non dice!
La scelta, inoltre, ha indotto atti amministrativi diversi, voti in Consiglio Comunale, uso di denaro pubblico (non ultimo quello per la costituzione contro il ricorso c.d. “Brancaccio”). Aspetto le giustificazioni e le consequenziali azioni della Corte dei Conti.
In definitiva: qual è il progetto Tartaglione?  Sarebbe il caso di dire che prima di mettere in funzione la bocca occorre azionare il cervello, soprattutto quando ci si vanta di voler guidare una città”.