Angelo Crescente: “Con «Capodrise rinasce» stabilità e governabilità dopo il voto”

Una scelta chiara e senza contraddizioni. «A dispetto dei cartelli elettorali messi in piedi da alcuni avversari – esordisce Angelo Crescente di «Capodrise rinasce» -, in cui, nella speranza, a mio avviso, vana, di vincere, stanno insieme il diavolo e l’acqua santa, la nostra lista è un progetto politico chiaro, senza contraddizioni interne, che può vantare il sostegno di partiti e di associazioni che hanno messo i loro simboli, quindi la loro reputazione, sui nostri manifesti elettorali. Mi riferisco – chiarisce il candidato del centrodestra – a Capodrise in positivo, a Futuro e libertà, al Movimento per le autonomie, a Noi Sud e all’Udc, cui si sono aggiunti i Promotori della libertà. Nemmeno la lista di sinistra del sindaco in scadenza può contare sull’appoggio di un così ampio schieramento di forze omogenee. Tutto questo, qualora i cittadini premieranno il nostro impegno, si tradurrà in una maggioranza compatta, che garantirà la massima stabilità. Uno stato, la stabilità politica e amministrativa, di cui i cittadini hanno sentito molto il bisogno in questi anni, non avendo mai per lo stesso assessorato lo stesso assessore per più di sei mesi». Ma «Capodrise rinasce» è anche un laboratorio aperto alle idee di tutti, in cui la partecipazione attiva è un principio fondante. «Una comunità che vuole “rinascere” – argomenta Crescente – deve garantire la partecipazione attiva dei cittadini ai processi decisionali, quale espressione compiuta di democrazia partecipativa, sussidiarietà e solidarietà sociale. La partecipazione della comunità locale ai processi decisionali pubblici, definita come un “imperativo democratico”, è un tema con il quale sempre più, nel corso degli ultimi anni, il governo delle città si trova a doversi confrontare. Si evidenzia, dunque, – conclude il candidato del centrodestra – anche a Capodrise la necessità di tenere alto il senso della partecipazione ai processi decisionali di una pluralità di attori, in primis i cittadini, se si intende perseguire un modello di crescita equo, equilibrato, condiviso; la partecipazione deve essere considerata il presupposto per il conseguimento degli obiettivi di sostenibilità e vivibilità delle città».