Presentati ieri a Napoli da CONAI e AMRA i risultati della sperimentazione di un innovativo processo per il recupero di energia e materia da rifiuti urbani e di imballaggio, realizzato presso il primo impianto pilota di gassificazione a letto fluido in Italia, installato in Campania, nella zona industriale di Caserta.
La tecnologia al centro della sperimentazione rappresenta una soluzione innovativa per contribuire ulteriormente a ridurre la quota di materiale che finisce in discarica e consentire di recuperare materia e/o energia anche degli scarti dei processi di selezione e riciclo del materiale da raccolta differenziata.
Il progetto è nato nel 2006, con la stipula di una convenzione tra Conai ed Amra che ha portato ad una sperimentazione articolata in diverse fasi ed ora giunta a conclusione con importanti risultati:
• dal punto di vista ambientale, con l’utilizzo di plastiche e biomasse è possibile produrre un gas (syngas), che possiede dal 75 fino al 90% dell’energia contenuta nel combustibile di partenza, e che garantisce una combustione più pulita ed efficiente;
• il processo di gassificazione produce un minor volume di gas, pari a circa 1/3 di quello emesso da un impianto di termovalorizzazione tradizionale e residui solidi e ceneri di post-combustione non pericolosi e potenzialmente utilizzabili, ad esempio, come materiali da costruzione;
• il processo di gassificazione presenta caratteristiche di convenienza economica e semplicità impiantistica e gestionale rispetto alla termovalorizzazione tradizionale. Si tratta di impianti caratterizzati da interessanti tempi di ritorno degli investimenti, stimati in 3 anni per impianti a biomassa (ipotesi potenza 600kWe) e 7 anni per impianti con scarti plastici (ipotesi 4MWe).
“Questo progetto – ha dichiarato Roberto De Santis, Consigliere Conai – è conferma ed esempio dell’impegno di Conai rispetto alla propria mission di recupero dei rifiuti da imballaggio: studio di sempre migliori soluzioni a misura del territorio ed investimento in innovazione tecnologica. La sperimentazione campana rende più concreta la possibilità di estendere sul territorio la realizzazione di impianti come quello collaudato a Caserta, per ottimizzare il ciclo di gestione dei rifiuti urbani”.
Il focus è stato concentrato soprattutto su impianti di taglia medio-piccola, più facilmente distribuibili sul territorio, e in particolare su due tipologie di imballaggi post-consumo: per il legno, rifiuti legnosi ed una biomassa lignea, costituita da materiale di scarto dei processi di lavorazione di segherie e per la plastica, un residuo plastico, costituito da materiale di scarto degli impianti di selezione della raccolta differenziata multimateriale e prodotto in grosse quantità sull’intero territorio nazionale.
“L’attività svolta – ha dichiarato Umberto Arena, Ordinario Impianti Chimici della Seconda Università di Napoli e responsabile del progetto per Amra – si inquadra pienamente nel ruolo che Amra vuole svolgere a supporto degli Enti e delle Imprese. Un’attività di forte innovazione tecnologica che favorisca il trasferimento di conoscenza verso le imprese italiane e l’utilizzo di soluzioni sempre più rispettose dell’ambiente. I laboratori di Amra, e la stretta connessione con il mondo universitario e della ricerca, consentono anche la crescita qualificata di giovani tecnici”.
Al progetto, finanziato con il contributo di Conai di 600.000 Euro e con Fondi Europei della Regione Campania, hanno collaborato Corepla – Consorzio nazionale per la raccolta il riciclaggio e il recupero di imballaggi in plastica – e Rilegno – Consorzio nazionale per la raccolta il riciclaggio e il recupero di imballaggi in legno.
“La plastica, anche sotto forma di rifiuti da imballaggio – ha detto Giuseppe Rossi, Presidente di Corepla – conserva in sé tutto il potere calorifico del petrolio da cui deriva. E’ chiaro come sia ambientalmente coerente utilizzare la quota di materiale che ancora non riesce a trovare applicazione e mercato con il riciclo meccanico, nella produzione di energia in sostituzione di combustibili fossili, con vantaggio per il “sistema Paese” in termini sia ambientali che economici”.
“Come Rilegno, non possiamo che guardare positivamente a quegli studi e indagini che puntano al miglior recupero dei materiali da rifiuti” ha dichiarato Fausto Crema, presidente di Rilegno. “Nel caso specifico del legno, che è peraltro riciclabile e recuperabile al 100%, siamo interessati alla ricerca del professor Arena, che ci auguriamo di poter impiegare industrialmente. Come Consorzio, infatti, abbiamo sottoscritto un accordo di collaborazione con la società Renovo, la quale ha in programma la costruzione di 50 impianti da un megawatt su tutto il territorio nazionale, per il recupero energetico dei rifiuti legnosi. E’ un impegno che ci prendiamo a favore dell’ambiente, e del resto si tratta di lavoro che Renovo sta portando avanti con il sostegno e la collaborazione di Legambiente, per trovare davvero soluzioni sostenibili per il recupero di tutto il legno che viene destinato a rifiuto, in tutta Italia”.
Hanno inoltre partecipato alla conferenza Guido Trombetti, Assessore all’Università e alla Ricerca della Regione Campania, Paolo Gasparini, Presidente AMRA, Maria Laura Mastellone, Associato Impianti Chimici della Seconda Università di Napoli.
In Italia cresce progressivamente il riciclo e il recupero dei rifiuti da imballaggio (nel 2010 sono state riciclate 8.390.000 tonnellate, pari al 75% dell’immesso al consumo, superando tutti gli obiettivi di legge); inoltre, in 10 anni di attività del Conai, è stata anche drasticamente ridotta la quantità di rifiuti da imballaggio destinata a discarica passata dal 67% del 1998 al 25% nel 2010.
Per maggiori info: http://www.conai.org/
Il servizio a cura di videocomunicazioni: http://www.videocomunicazioni.com/notizie/un-gassificatore-a-marcianise-caserta-si-avvicina-cosi-alla-provincializzazione-dei-rifiuti.html
Tempismo perfetto, eufemismo per dire sospetto.
Acquaiuolo, l’acqua è fresca ? Sì, come la neve !!!!
Lo sapete chi sono gli autori e, quindi, gli interessati del progetto in questione ? Basta sfogliare la seconda pagina della brouchure che sta nel titolo di questo articolo !!!!
Il grande professore Arena , assessore alla Provincia di Caserta. Quello, tanto per intenderci, che era presente alla famosa riunione in provincia nella quale il Sindaco di Marcianise , prono e servizievole, accettò di collocare il gassificatore a Marcianise. E la prof.ssa Mastellone, la nuova assessore alla provincia, quella che ha sostituito il prof. Arena dopo che questi si è dimesso.
Due cuori e un’anima sola. Due professori, due assessori per un unico progetto. Il gassificatore .
Ci viene il sospetto che l’acqua non sia , poi, tanto fresca !!!!!!!!
A meno che a berla non sono i servizievoli consiglieri della maggioranza e i capogruppo Scialla e Valentino. Per Topo e Tartaglione, inutile parlarne : l’acqua è addirittura gelata !!!
SINNACO, TE NE DEVI ANNA’!!
Come se Giorgio Mastrota affermasse “Comprate i miei materassi: fanno schifo!”. Tra le righe si è anche letto che tal Giuseppe Rossi ( esiste davvero? Fa tanto Tal dei Tali! ) consiglia di bruciare la plastica che ancora conserva bla bla bla le qualità caloriche del petrolio bla bla bla: a sentire ‘sta scemenza tanto vale non comprare il bifidus attivo di Alessia Marcuzzi. Degna di nota l’esternazione del sindaco sull’autorevole Il Corriere di Caserta “Il ministero della salute conferma che il gassificacatore è bravo, buono e bello”. Cosa dice il Fazio circa la disastrata situazione ambientale-sanitaria di Marcianise? L’efficiente Tartaglione si è guardato bene dal puntualizzare status e circuito della raccolta differenziata, imprescindibilmente collegata al sistema gassificacatore. A lui che è tanto ecologista, qualcuno potrebbe chiedere “Che fine fa la bottiglia depositata dal virtuoso cittadino presso la campana, pagata con fior di quattrini ai suoi amichetti di Equitalia?”?
Tartaglione, prendi la porta : non ti chiederemo indietro neppure quanto inutilmente ti abbiamo corrisposto!
“La tecnologia al centro della sperimentazione rappresenta una soluzione innovativa per contribuire ulteriormente a ridurre la quota di materiale che finisce in discarica e consentire di recuperare materia e/o energia anche degli scarti dei processi di selezione e riciclo del materiale da raccolta differenziata”.
ecco la miglior risposta a chi vorrebbe distruggere tutto senza recuperare un bel niente ( qui si recupera addirittura energia di cui se ne sente sempre più il bisogno).
Un bel servizio ai BANANA e ai NINBY, non c’è che dire. ed un altro a coloro( e sono tanti) che utilizzano acqua e tutto il resto in contenitori di plastica( noi siamo conservatori, beviamo acqua di fonte, specie se privatizzata, e bottiglie in vetro vuoto a rendere).
ora capisco perché l’industria del nord ci manda i suoi rifiuti: STAMM’ TROPP’ ANNANZ’!!! Una cosa così all’avanguardia? e dove la fanno? da noi? dove le opere pubbliche non finiscono mai? Dove si sta ancora faticosamente cercando di valutare, sotto la fitta coltre delle trame camorristico-istituzionali e imprenditoriali, qual è la reale portata del disastro ambientale? Dove la raccolta differenziata è men che sperimentale?
A Marcianise? ciao
Vuoi vedere che adesso, a Marcianise arrivano scienziati di tutta Europa a vedere come si trattano i rifiuti?
Azz’ che fortuna, bravo il Sindaco ad accettare il gassificatore inventato dal Presidente Vero e dai professoroni della Università di Napoli.
Ragazzi, siamo propio fortunati