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Continua la querelle tra Ecosystem 2000 e lavoratori mentre la spazzatura rimane per strada

[1]Continua la querelle tra Ecosystem 2000 e dipendenti. Solo ieri sembrava tutto rientrato con l’intervento dell’amministrazione comunale, con l’intervento del sindaco Antonio Tartaglione, che aveva incontrato i lavoratori presso il parco mezzi ubicato di fronte allo stabilimento della ex 3M, accompagnato dall’assessore alle Politiche Ambientali, Giulio Salzillo e dal comandante della locale stazione dei carabinieri Davide Diliberto. Un incontro che aveva fatto cantare vittoria al sindaco che riteneva chiusa la spinosa controversia  incassando l’ok dei lavoratori che si erano impegnati a ripulire nelle prossime 48 ore il territorio, rimuovendo i sacchetti sia dell’indifferenziato che dell’umido. Ma stamane un nuovo irrigidimento tra le parti ha creato disagi alla raccolta dei rifiuti che sono rimasti in buona parte fuori alle abitazioni dei cittadini. Una situazione che, soprattutto in alcuni quartieri, sta diventando davvero insostenibile con cumuli di spazzatura che invadono strade soprattutto periferiche attentando seriamanete all’igiene e, di conseguenza, alla salute dei marciansiani.
I dipendenti continuano a lamentare atteggiamenti antisindacali e vessatori da parte dell’azienda. Accuse rigettate dalla Ecosystem 2000 che in una nota stampa  “denuncia il grave comportamento di ostruzionismo dei lavoratori impegnati sul servizio, che di fatto violano la legge sulla regolamentazione dello sciopero sui servizi pubblici essenziali, arrivando persino a minacciare quella parte di lavoratori che,  consci delle gravi violazioni commesse, sono disposti a svolgere regolarmente il servizio fino all’incontro previsto in DPL di Caserta”. “Ci troviamo – contina il comunicato aziendale –  di fonte ad un vero e proprio abuso, nonostante la proclamazione di sciopero.  La vicenda è nota: i lavoratori pretendono che i superminimi siano erogati automaticamente, ritenendoli come diritti acquisiti. Più volte è stato chiesto alle parti sindacali di depositare in Comune (così come previsto dalla legge) tutti gli atti e gli accordi precedentemente conclusi tra lavoratori e le ditte  pre-affidatarie, per una giusta verifica, ma nulla ad oggi è pervenuto. Si pensi che ci troviamo di fronte a somme considerevoli che fino ad oggi sono state trasferite automaticamente, senza verificarne la fondatezza. Assodato che il superminimo è autonomamente erogato dal datore di lavoro, è prerogativa dello stesso legare a determinati obiettivi aziendali queste somme. Si tenga presente che la gara non ha  previsto e non prevede l’aggiunta delle suddette somme. Tuttavia, più volte l’azienda ha dichiarato di volerli erogare, chiedendo solo del tempo per rimodularli su precisi obiettivi, come la qualità del servizio e la presenza. E’ naturale che una situazione di ricatto come quella che, non solo la scrivente azienda sta  subendo, ma qualsiasi altra azienda avrebbe subito, crea difficoltà gravi, soprattutto economiche e, dunque, di esecuzione del servizio”.
“Si smentisce – spiega la nota – che lo stato di agitazione sia legato alla erogazione degli stipendi, come si smentisce  categoricamente il mancato rispetto del CCNL e, quindi, del rispetto dei livelli e delle retribuzioni. Tutti i dipendenti sono stati regolarmente assunti ed inquadrati con i livelli ereditati dalla ditta precedente. Le retribuzioni sono state regolarmente elargite: le difficoltà  sono state  create dai lavoratori, che recandosi in massa presso lo sportello bancario (abbandonando il posto di lavoro) hanno costretto il direttore (Dott. Giselli della CARIPARMA- Caserta) della filiale a rimandare tutti indietro”. 
“La verità è un’altra – concludono i rappresentanti della Ecosystem 2000 – su un organico di 73 unità assunte, la cittadinanza deve sapere che la ditta può contare solo su pochi operatori ecologici, mentre la rimanente parte si disperdono in capi servizi, coordinatori, impiegati ed amministrativi, quasi tutti con stipendi da dirigenti.  Per questi motivi, ci troviamo oggi a subire, e con noi la cittadinanza, ogni forma di boicottaggio ed ostruzionismo che vuole costringere la scrivente a rinunciare  alle proprie prerogative imprenditoriali”.
Ora tutti è rimandato al prossimo 28 gennaio, quando le parti si incontreranno presso il Dipartimento Provinciale del Lavoro.