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Esortazione pronunciata in occasione dell’inaugurazione della Sala Consiliare del Comune di Marcianise | don Giuseppe Merola

Signor Sindaco,
signor Presidente del Consiglio, Assessori, Consiglieri,
cari Fratelli e Sorelle!

È con profondo onore, vivo piacere, e con sentimenti di sincera gratitudine, che vi incontro in questo appuntamento che ci vede qui riuniti per l’inaugurazione e benedizione della Sala del Consiglio.
Rivolgo a ciascuno un cordiale saluto, ad iniziare dal dottor Antonio Tartaglione e dal Presidente del Consiglio Angelo Zarrillo Maietta, che ringrazio per avermi invitato a tenere questo rito cattolico di benedizione, e per i fervidi auguri che mi hanno rivolto a nome di tutti. Ricambio volentieri i voti augurali e desidero ringraziare vivamente tutti voi per l’opera che svolgete in questa Sede per il bene della Città.
Per ovvi motivi di rispetto degli ambiti propri di appartenenza tra Chiesa e Stato, il Benedizionale del Rituale Romano non prevede un rito specifico per la benedizione dei locali al servizio delle Istituzioni civili, ma la preghiera per le varie componenti della vita pubblica è sempre stata presente nella tradizione cristiana, a motivo dello stretto rapporto e del conseguente influsso che le realtà politiche e sociali hanno su coloro che sono contemporaneamente membri della Chiesa e cittadini della patria terrena.
L’esortazione dell’ apostolo Pietro a sottomettersi nella libertà dei figli di Dio ad ogni umana istituzione per amore del Signore (cfr 1 Pt 2,13-16), si associa alla raccomandazione di san Paolo di elevare domande, suppliche e ringraziamenti per tutti gli uomini e per i governanti, al fine di trascorrere una vita serena e tranquilla con tutta pietà e dignità (cfr 1 Tm 2,1-5).
Il rito di benedizione che stiamo qui celebrando è pertanto un adattamento di quello previsto in occasione di speciali giornate cui si afferma solennemente il vincolo della solidarietà nazionale e locale e si commemorano i grandi eventi della storia di un popolo, per invitare i fedeli a pregare per la salvaguardia dei valori che fondano un autentico progresso, e a rendere grazie per i benefici che ne derivano al proprio paese e al mondo intero.
Nella “Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica” (2002), della Congregazione per la dottrina della fede a firma dell’allora card. Joseph Ratzinger, oggi Papa Benedetto XVI, si legge che «la Chiesa venera tra i suoi Santi numerosi uomini e donne che hanno servito Dio mediante il loro generoso impegno nelle attività politiche e di governo. Tra di essi, San Tommaso Moro, proclamato Patrono dei Governanti e dei Politici, seppe testimoniare fino al martirio la “dignità inalienabile della coscienza”. Pur sottoposto a varie forme di pressione psicologica, rifiutò ogni compromesso, e senza abbandonare “la costante fedeltà all’autorità e alle istituzioni legittime” che lo distinse, affermò con la sua vita e con la sua morte che “l’uomo non si può separare da Dio, né la politica dalla morale”».
In questo tempo in cui assistiamo al sopravvento del relativismo etico, sociale e culturale, cui neanche il mondo politico si sottrae,Tommaso Moro ricorda a coloro che si assumono l’onere di agire per e in difesa del bene comune che la politica non può essere separata dalla morale. In special modo un cattolico che si impegna per la Polis non può, nell’esercizio delle sue funzioni proprie, non rifarsi ad un’etica evangelicamente intesa. E rifarsi ad un’etica cristiana impone il dovere per un politico di mettere da parte gli interessi di coalizione, di partito di appartenenza e soprattutto personali, per dare priorità agli interessi del bene comune della società civile.
Come ebbe a dire il presidente dei Vescovi italiani, il card. Angelo Bagnasco il 24 gennaio 2010, «i cattolici in politica devono incarnare gli ideali evangelici e tradurli nella storia, non cercando la via meno costosa della convenienza di parte comunque argomentata, ma ad essere sempre coerenti con la fede che include ed eleva ogni istanza e valore veramente umani».
Questa Sala, dove le riunione che vi si celebrano sono aperte a tutti e tutti, rappresentanti del popolo ed elettori, hanno potere di parola, ci ricorda che tutti possono contribuire alla formazione degli orientamenti politici e delle scelte legislative che a loro avviso giovano maggiormente al bene comune. D’altra parte la vita in un sistema politico democratico non potrebbe svolgersi proficuamente senza l’attivo, responsabile e generoso coinvolgimento da parte di tutti, «sia pure con diversità e complementarità di forme, livelli, compiti e responsabilità» (CFL 42).
Mi sia consentito allora di richiamare alla Vostra attenzione il dovere di coinvolgere l’intera cittadinanza, se non su tutte, almeno sulle questione più delicate e controverse per una maggiore informazione e per una decisione il più possibile condivisa tra le varie parti sociali. Mi riferisco alle scelte riguardanti l’emergenza rifiuti che tanto male, e da tanto tempo, sta procurando all’intera Terra di Lavoro; scelte che agli interessi economici e della politica devono tenere necessariamente prima – anzi direi “solo” – conto della salvaguardia dell’ambiente e della salute delle attuali e future generazioni.
Un sentimento di sfiducia nell’Istituzione pubblica da parte della collettività è ormai più che evidente e i tanti giovani che incontro ogni giorno nel mio ministero manifestano sempre più una disaffezione per la politica. Al contempo, però, essi privilegiano sempre più nuove forme aggregative alternative testimoniando a noi adulti che c’è tanta potenzialità in loro da poter valorizzare e a cui abbiamo il dovere di dare spazio.
I cittadini si aspettano che gli impegni che vi siete assunti, ciascuno per la propria parte, all’inizio del mandato elettorale, diventino realtà. Non è più tempo di deresponsabilizzarsi, di ricercare altrove colpevoli o attenuanti alle mancate soluzioni; né bastano semplici prese di posizione e decisioni di sola facciata. Marcianise, come ammonisce lo Stemma cittadino, deve progredire. E chi, se non voi, consapevoli sin dal principio che il tempo e la situazione storica richiedessero un impegno totale e responsabile, senza divisioni e contese, ma nella piena e fattiva collaborazione di tutte le parti politiche, avete l’obbligo morale, davanti al popolo e soprattutto davanti a Dio, di fare tutto quanto nelle vostre possibilità, e nel rispetto delle persone, perché ciò avvenga.
Carissimi, in mezzo all’attività frenetica dei nostri giorni, questo tempo di Natale ci doni un po’ di calma e di gioia e ci faccia toccare con mano la bontà del nostro Dio, che si fa Bambino per salvarci e dare nuovo coraggio e nuova luce al nostro cammino. È questo il mio augurio per un santo Natale e un felice anno 2011: lo rivolgo con affetto a voi qui presenti, ai vostri familiari, a quanti vi sono cari, come pure a tutti i cittadini di Marcianise.

Sac. Giuseppe Merola
Vicario Parrocchia AGP Annunziata
Marcianise

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Alfonso Alberico - Marcianise

5 Comments

  1. madoveravate
  2. nonèmaitroppotardi
  3. Irene Maffini
  4. Fan
  5. il merlo parlante
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