Il termine rifiuto ha sempre generato nei nostri animi stati di insofferenza, vessazione e malaffare, ciò perché la gestione dello stesso è sempre stata associata a gente che aveva come principio la creazione di interessi e ricchezze personali, piuttosto che lo smaltimento o meglio il riciclo dello stesso. Tale considerazione non nasce a caso, ma è la derivata di una gestione politica – camorristica del rifiuto che ha devastato il nostro territorio creando danni ambientali incalcolabili, non sanabili neanche nel lungo periodo. La legge italiana è in linea con il normato europeo, avendone recepito tutte le direttive, ma evidentemente, non bastano le leggi per fare di uno Stato, uno Stato civile. Le previsioni di legge , da sempre hanno indirizzato il ciclo del rifiuto, differenziazione- raccolta – trattamento – riciclo – riutilizzo – parte residuale inerte in discarica, verso un impatto il meno nocivo all’ambiente e alla salute pubblica. I vari CONAI creati, dovevano dare una grossa mano nella gestione del rifiuto, carta, cartone, vetro, oli, batterie, plastica, alluminio ( il prezzo d’acquisto comprende un contributo per il riciclo ) praticamente manco entravano nel ciclo, anzi la discarica non la vedevano neanche da lontano. Rifare la storia degli ultimi vent’anni per analizzare le motivazioni che ci costringono a vivere, in un territorio ambientalmente compromesso, è esercizio affrontato a più riprese, da esperti del ramo e, dalla Magistratura, si dalla Magistratura. Pertanto il focus dell’articolo deve riguardare, nel particolare, il nostro territorio perché se ognuno riguarda il proprio, applica la famosa massima “ se ognuno pulisce il proprio uscio tutta la città sarà pulita “.
Già l’anno scorso, proprio in questo periodo, fu sventata la costruzione di una centrale elettrica turbo gas, l’amministrazione ne ebbe notizia dai giornali a carotaggi già iniziati ( sic ) nell’area ASI, zona ex “ Impianto di Cogenerazione “ ( altro impianto costruito con soldi pubblici, mai collaudato, mai messo in funzione ), questa volta è ancora peggio, sembrerebbe che Il gassificatore, l’abbiamo chiesto proprio noi. Qui non si vuole parlare a prescindere circa la validità e o la presunta nocività dell’impianto, sembrerebbe il meno “ nocivo “ con il combustibile, però idoneo, frutto di una raccolta differenziata spinta, cosa da cui siamo lontanissimi. Qui si vuole esclusivamente rigettare il cosiddetto principio DAD ( Decide, Announce, Defend ) prevede che la cittadinanza sia informata solo a giochi fatti, questo principio, non vale, non deve assolutamente valere quando è in gioco la salvaguardia del territorio e la salute pubblica. Il problema è serio, nessuno lo nega o lo sottovaluta, perciò deve sottostare ad un processo partecipativo dove la cittadinanza e tutti i soggetti /enti coinvolti, devono dare un contributo efficace e di indirizzo, e non rappresentare, magari, elemento di conflittualità e di rallentamento decisionale. Prima di dire si, era obbligo formare un consenso sulla scelta strategica che si andava a sostenere. Una scelta, dovuta e non procrastinabile, ma perseguita attraverso la logica della condivisione, dove le parti cedono una fetta del loro ruolo in cambio di un’assunzione di responsabilità – concorrono alla decisione, per conseguenza ne sono responsabili – Una scelta che doveva, comunque, tenere conto dei bacini d’utenza, della localizzazione dell’impianto, dei principi da applicare per consentire una differenziazione qualitativa/quantitativa corretta per l’avvio al gassificatore del rifiuto, delle competenze di monitoraggio, delle ricadute economiche occupazionali sul territorio, dell’impatto ambientale. Forse il Gassificatore è l’impianto più sostenibile per l’ambiente, per il territorio, ma non è più tempo di “ ça va sans dire“.
Felice Colella
sembra un pezzo d’uomo, ma è un angelo nero che volteggia sui cieli di Marcianise. é una maledizione? no! solo tanta ignoranza. un giorno forse vi svelo tutto.
Ebbene caro Felice, voglio partire proprio dall’uscio che tu citi come luogo primario della pulizia della propria comunità! I rifiuti, come tu hai ben specificato, sono ormai da anni al centro di tematiche politico-ambientali a livello internazionale, europeo e soprattutto italiano (del Sud…aggiungo!). C’è chi promuove una linea a monte e chi a valle: ci sono programmi che contengono forti tematiche d’ambiente con la partecipazione attiva della popolazione e programmi che denotano interventi demolitori nel più stretto medio termine con la promozione di sistemi di incenerimento. Inutile dire che sul tema rifiuti sia l’Europa che l’Italia hanno promosso ed integrato una serie di normative di settore allo scopo di raggiungere una maggiore tutela dell’ambiente e della salute umana. Ma in Italia, questo settore stenta a decollare e a trovare una soluzione definitiva: scarsa volontà politica o scelte imprenditoriali con forti interessi ‘sporcati’ dalle mafie? Le associazioni volontarie di cittadini ci rimettono faccia e ‘curriculum vitae’ per cercare di far emergere alcune loro idee in merito, una volta confrontandosi una volta scontrandosi. La nostra Regione e la nostra Provincia risultano fortemente interessate e comprovate da tale problema, visto che trasversalmente la politica ha fallito negli ultimi 20 anni e i cittadini si son visti aumentare in modo eccessivo il servizio di smaltimento rifiuti, senza peraltro mai risolvere il problema! A tal proposito, si è sempre pensato che il problema della gestione dei rifiuti potesse essere affrontato a valle, una volta che il rifiuto è stato prodotto, e questo non ha fatto altro che spostare l’attenzione dalle azioni di prevenzione alle scelte di smaltimento. E’ sotto l’occhio di tutti la situazione generalizzata di esaurimento delle discariche, per cui si è deciso di optare per l’incenerimento, con tutti i problemi legati alla volontà di chi subisce tale situazione: la maggioranza dei cittadini si vede derubata del diritto alla salute e tra ‘promesse’ mai mantenute si vede reclamare eco-mostri o soluzioni a contenuto meramente soft! Dov’è la verità? Bisogna trovare ora una soluzione in deroga solo ….all’imprenditoria delle mafie: cosa è servito il commissariamento del settore in Campania per lunghissimi anni, se il problema persiste e le imposizioni sullo smaltimento sono aumentate? E le bonifiche? Ora, come tu suggerisci, sembra che ci vogliano ‘regalare’ il gassificatore: ho provato come tanti a qualificare ancor di più la mia conoscenza su tale sistema e sinceramente, tranne che per alcuni articoli o situazioni di progettualità simile con uno scarso screening sulle ripercussioni, non ho letto parole belle o di positivo interesse sulla condizione primaria sanitaria per la collettività! Dico innanzitutto che io sono propenso sicuramente all’approccio a monte, prima che il rifiuto si produca: vorrei tanto che le Istituzioni in primis si preoccupassero di individuare tutte quelle azioni volte a non produrre rifiuti o a produrne una quantità inferiore e tutte quelle azioni che permettono di riutilizzare, riciclare, recuperare i materiali contenuti negli stessi. Penso alla vendita dei prodotti alla spina o con vuoto a rendere, alla riduzione degli imballaggi, all’autocompostaggio domestico e soprattutto alla raccolta differenziata, con campane stradali e il sistema porta a porta. Tutto ciò, gli addetti ai lavori la chiamano una raccolta spinta, virtuosa tale da poter pensare ad un gassificatore: Marcianise e i Comuni del casertano e napoletano attuano una simil raccolta? Credo proprio di no! Anzi, in taluni casi addirittura gli impianti inceneritori soft o hard (non si capisce!), vista la reale situazione cronicamente ‘nera’, sono usati semplicemente per triturare i rifiuti senza alcun reale beneficio né per il recupero né per l’incenerimento, come dimostrano le inchieste riguardanti la gestione dei rifiuti. Ma io non sono per incenerire per forza: penso che la rimanenza dei rifiuti in un sistema di raccolta molto spinta, possa essere sottoposta ad un trattamento meccanico-biologico (TMB) che stabilizza e riduce ulteriormente la quantità e la pericolosità dei rifiuti da portare allo smaltimento finale. Per non essere accademico riporto …[Il trattamento meccanico-biologico (TMB) è una tecnologia di trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati e/o avanzati dalla raccolta differenziata(fonte Wikipedia)]. Tutto ciò non lo dico per moda o per sofferenza emotiva: lo devo oggi innanzitutto per l’amore per i miei figli, per quello che potrò darci domani anche con il mio contributo (visto che ormai noi siamo già inceneriti!) e poi, permettimi Felice di svelarti un aneddoto in merito. Qualche lustro fa, fine anni ’80 e inizio ’90, il mio interesse per la mia passione primaria, la musica, mi portava a Seattle, America, per cavalcare le emozioni sonore dell’omonima scena grunge che tanto ha innovato nella musica di allora e tanto ha trasportato in quella di oggi! Ebbene, scoprivo che la città dello stato di Washington, città d’arte e di cultura, era all’avanguardia per lo smaltimento di rifiuti e soprattutto per il riciclo: leggevo addirittura di sanzioni irrorate dai dirigenti ai dipendenti pubblici se non avessero usato e scritto su entrambi i lati di un foglio! Il riciclo iniziava da lì, per non parlarti di riuso o altre attività molto spinte! Pensavo a come erano avanti questi ‘americani’, la mia curiosità mi spinse a capire bene la materia e ad innamorarmi di questa scelta molto verde, mentre come tu ben ricorderai iniziava in Campania, nel 1994, con il governatore Rastelli (che lasciò poi la palla a Bassolino sino a trovarci ai giorni nostri!) il calvario dei ‘rifiuti’….. delle Istituzioni e dei cittadini! Il tuo articolo è interessante perché non ‘rifiuta’ a prescindere l’installazione di eventuali citati sistemi (siano essi demolitori o soft) sul territorio cittadino, ma delimiti argutamente la necessità, la volontà e la situazione post-critica di risposta all’annoso problema! Cordialità….
ops..Rastrelli ha governato dal 1995, mentre la crisi iniziava nel 1994….me ne scuso!
“Forse il Gassificatore è l’impianto più sostenibile per l’ambiente, per il territorio, ma non è più tempo di “ ça va sans dire“.
qui registriamo un bel passo avanti, perlomeno nelle conclusioni.
prendendola per vera( ma è vera, garantiamo noi), perchè ritardare ancora la soluzione al problema ? se avessimo già accolto un termovalorizzatore, per il cui insediamento eravamo, invece, molto favorevoli, Napoli, ma anche Caserta, fra non molto, non avrebbero di certo fatto queste figuracce nei confronti del mondo intero .
chiedetevi del perchè questi problemi non si presentano a montecarlo, brescia e vienna, tanto per fare esempi di città in cui i termovalorizzatori sono ubicati proprio nei centri abitativi.
e non mi venite a dire che in queste città non si pensa ai propri figli o ai propri cognati.
Ebbene cosa rispondere a quanto afferma il nostro sindaco ? Penso, da parte mia, che faccia un po’ di confusione anche sul perseguimento della democrazia partecipata, a cui lui si rifà. Secondo un’interpretazione corrente, chiaramente non mia,: “ La democrazia partecipata risponde all’esigenza della pubblica amministrazione locale di fronteggiare la crescente complessità delle decisioni attraverso un ampio coinvolgimento delle competenze ed esperienze diffuse nella società, attivando dinamiche di contatto diretto, dialogo e consultazione di tutti i cittadini.
Contraddistingue quei processi che prevedono l’uso di strategie, tecnologie dell’informazione e comunicazione da parte di tutti gli attori, vale a dire amministratori, cittadini, associazioni, enti pubblici e privati, nell’ambito dei processi politici e di governo di comunità locali, nazionali e internazionali Si può in tal senso considerare il punto di arrivo di un percorso che muove dall’egovernment per costruire la governance territoriale, ovvero migliorare la qualità della convivenza comune passando attraverso l’infittirsi anche per via telematica dei rapporti tra i soggetti attivi sul territorio “
Almeno per me, appare evidente, che tale forma di democrazia debba prevedere il coinvolgimento della società, nelle sue espressioni, prima dell’assunzione della decisione, non giustificarne ex post la ragione. Il nostro sindaco argomenta la sua decisione in conseguenza di un decreto del presidente della provincia, allora mi vengono delle domande :
• Perché la localizzazione è preferibile in un’area del basso casertano ?
• L’impianto è il primo passo di una pianificazione gestionale territoriale del Ciclo Rifiuti ? Ovvero ne sono previsti altri in provincia e con quali criteri sono stati localizzati ?
• Il sindaco è consapevole quando afferma “se realizzassimo un gassificatore a Marcianise piuttosto che in uno dei Comuni limitrofi, potremmo garantirne, in maniera trasparente, il perfetto funzionamento, la gestione e soprattutto il controllo, avendo cura di assicurare che vi venga trattata solo e soltanto la frazione secca non riciclabile dei rifiuti”. Cosa significa che i Sindaci “limitrofi “ sono degli incapaci ( eufemismo )?
• Il Rifiuto Secco per avviare il processo è presente territorialmente ? Posto che in mancanza del combustibile è difficile accendere anche il camino di casa, cosa notoria anche alle poetesse.
Uno scritto che condivido pienaente e, insieme, anche il commento articolato e interessante di Pierino Gentile. Tuttavia, caro Felice e Pierino, non so perchè, ma mi sento di tranquillizzarvi: sul nostro territorio non avremo nessun gassificatore! Il motivo? ve lo spiegherò compiutamente in un “Pensiero” o Pilliola” (così come la redazione di Procope classifica i nostri scritti, giustamente!)
Marco RUSSO
Avantii!!!! caro Sindaco del fare.Parlo di Te alla moltitudine gente ed amici,o semplici colleghe di Orbassano,che sei un grande.
senza conoscerTi le mie colleghe,leggono cosa accade giu’ nella bassa,grazie al giornale che da parola a tutti di dire la propria.
sei gia’ simpatico a molti e credimi, molte mie colleghe ti vorrebbero come medico di famiglia,perche’ sei un bravo professionista ed anche un serio Sindaco.
devi sapere che ad Orbassano,non vi sono spisodi di criminalita’,che si puo’ uscire di casa senza problemi quando si vuole.molte donne frequentano il bar,sorseggiano un buon bicchiere di vino,giocano a carte,fanno i muratori,fabbro,e tutte quei lavori che usavano fare una volta.se avete sedie da impagliare,fateci sapere,abbiamo delle buone maestranze.ti ricordo che in citta’dal 15 al 17 ottobre,vi sono numerosi appuntamenti da non perdere con l’enogastronomia di eccellenza.
infatti se a Marcianise si gustano “le rane”,qui si possono gustare i favolosi sedano rosso,una vera delizia culinaria.
Sindaco noi vi aspettiamo,porti anche il mitico MSD,il “buongustaio”.
saluti.
LILIANA MARINO
Orbassano citta’ pulita
A proposito della richiamata ” Democrazia Partecipata ” del sindaco http://www.comunedimarcianise.it/archivio4_atti-pubblici_15_801_10_1.html