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Camorra, custodia cautelare per un 25enne considerato vicino al clan Piccolo

Nella giornata odierna, al termine di complessa attività d’indagine svolta dalla Compagnia Carabinieri di Caserta sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, è stata data esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta di magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. L’ordinanza è stata eseguita nei confronti di Mario Russo, 25enne originario di Marcianise in quanto gravemente ritenuto indiziato del tentativo di estorsione aggravata dal metodo camorristico. Il provvedimento restrittivo, eseguito in carcere dove il Russo è detenuto per altri reati commessi per conto del clan camorristico Piccolo, ha ad oggetto un tentativo di estorsione in danno del titolare della nota concessionaria di autovetture di San Nicola la Strada. 
Russo, secondo gli inquirenti, in due occasioni (la prima alla fine di gennaio ed la seconda nei primi di agosto dello scorso anno) si sarebbe recato presso l’abitazione del titolare della predetta attività commerciale, invitando lo stesso a recarsi a Marcianise dai “Quaqquaroni” (ovvero dal clan Piccolo) per far “regolarizzare” la sua posizione con il clan. Tale invito sarebbe stato finalizzato al versamento di una richiesta di denaro a titolo di estorsione. Le minacce portate dal Russo al titolare della concessionaria venivano rafforzate e precedute da macabri avvertimenti. Nella mattinata del 1 Febbraio del 2009, nei pressi dell’abitazione della persona offesa veniva rinvenuto un cero cimiteriale con involucro rosso, con una scritta a pennarello nero e con all’interno due proiettili calibro 9 x 21. Inoltre, nella giornata del 4 Agosto 2009 il Russo si sarebbe presentato al citofono dell’abitazione dell’imprenditore ribadendo nuovamente con tono minaccioso l’invito “a passare da Marcianise dai Quaqquaroni”. L’individuazione del Russo, quale autore della tentata estorsione, è stata resa possibile da indagini tecniche,ovvero dall’acquisizione ed estrapolazione di fotogrammi dal sistema di video-sorveglianza installato presso l’abitazione della vittima e dal successivo riconoscimento effettuato dalla P.G.