Non sappiamo ancora se il duro intervento del Sindaco Antonio Tartaglione possa essere considerato un bluff o se invece rappresenti, per davvero, un punto di svolta per la politica marcianisana all’indomani delle elezioni comunali del 6 e 7 giugno 2009. Prova di forza o di maturità per il sindaco Tartaglione da sempre e da più o meno tutti considerato niente di più che un medico messo a disposizione della res pubblica da un politico di razza come il neo presidente della Provincia Mimì Zinzi? Per coloro che hanno potuto assistere alla riunione indetta ieri pomerigio presso la Casa Comunale l’atteggiamento del primo cittadino era assolutamente inusuale e ostentava sicurezza e determinazione. Insomma una versione inedita che ha fatto chiosare a qualche esponente navigato della Pdl: “Siamo passati dall’architetto talebano al medico hitleriano”. Tartaglione ha zittito tutte le recriminazioni che gli provenivano dagli astanti ed ha preteso, senza replica, di trasmettere alla sua maggioranza delle semplici e brevi comunicazioni che poi saranno riassunte in un comunicato stampa altrettanto breve e netto nei contenuti.
Il verbo del nuovo corso che la fascia tricolore vuole imprimere alla sua azione di governo è cosi riassumibilie: 1) il sindaco sono io ed io decido i tempi e i modi di un eventuale allargamento che per adesso non giudico opportuno nè tantomeno utile; 2) il buon governo dipende dalle competenze degli uomini e non dal numero degli assessori; 3) non cederò ad alcun ricatto e della mia azione rispondo esclusivamente al popolo che mi ha eletto.
Una presa di posizione che il principale interlocutore di maggioranza, il Popolo della Libertà, ha giudicato subito assurda e surrreale. L’effetto immediato che ha prodotto è stato un comunicato altrettanto duro da parte degli uomini della destra marcianisana. “I consiglieri comunali, nonchè gli assessori del Pdl, in risposta alle comunicazioni che la S.V. (il sindaco ndr) ha riferito nella riunione tenutasi in data 23/04/2010 ore 14.30, fanno presente che dissentono totalmente dalle stesse in quanto non coerenti sia con il programma elettorale e sia con i precedenti impegni assunti. Pertanto comunicano che non parteciperanno, con effetto immediato, ai lavori dell’esecutivo, ai consigli comunali ed ai lavori delle commissioni consiliari”.
Dove porterà questa ennesima crisi in seno alla maggioranza lo scopriremo, come recita una canzone di Lucio Battisti, solo vivendo. Tuttavia è bene comprendere che la sfida del primo cittadino è lanciata non soltanto verso gli alleati ma anche e soprattutto all’interno del suo partito. In questo primo anno di amministrazione, infatti, Tartaglione ha lavorato al rafforzamento della sua leadership all’interno del suo partito di origine, l’Udc. Una schiera di consiglieri comunali alcuni dei quali fidatissimi come Raffaele Salzillo ed altri assurti a veri e propri “gostwriter” come il medico Domenico Delle Curti. Un gruppo che si è enormemente rafforzato dall’elezione dell’ex Pd ed attuale zinziano Angelo Piccolo che punta a diventare leader nella compagine dello scudocrociato. Manovra, quella del sindaco, che infastidisce fino alla rabbia il gruppo storico del partito a partire dal presidente del consiglio comunale Angelo Zarrillo Maietta, ma anche Pasquale Salzillo, Pasquale Siciliano, Filippo Topo e Giulio Salzillo. Senza pensare alle aspettative di quanti, tanti, ritengono di aver diritto ad una maggiore considerazione e visibilità in virtù del fatto di aver contribuito a suon di voti alla elezione del sindaco ed alla vittoria elettorale. Fra questi ci sono sicuramente i primi non eletti della lista dell’Udc, ma anche dell’altra lista civica messa in piedi prima della campagna elettorale: Vento di Centro.
Ecco perchè la verità sulla tattica messa in piedi dal sindaco produrrà verosimilmente una reazione nel giro di poco tempo e potrà far capire alla politca ma soprattutto ai cittadini di Marcianise se si è trattato del “Ruggito del coniglio” o de “L’urlo di Tarzan“.
E’ di nuovo crisi nel centrodestra: Pdl ritira gli assessori e diserta commissioni e consigli comunali
25 Apr 2010
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visto che deve ancora essere pubblicato qualche articolo sul consiglio comunale di ieri…….si è consumata in maniera ridicola la forte contrapposizione esistente tra il sindaco(supportato nella sua risicata momentanea maggioranza dal suo mistico partito,la costola fuoriuscita del pdl-senza d- e dall’intramontabile laurenza,salto della….) e il pdl.in altra parte del blog ho sottolineato la volontà o meno dei due contendenti di mantenere la propria posizione.ambedue arroccate sulla propria determinatezza ed ostinata affermazione di principi corretti!!dopo lo strappo forte di ieri…rimane in gioco adesso la credibilità politica e per chi cederà per primo….la nullità morale ed etica della politica di vendersi per poco…qualche poltroncina locale..e una bella questione e delle varie e conseguenziali ipotesi che si possono realizzare penso che la cittadinanza sarà la principale protagonista nel pagare le consegunze negative!!e ieri,supportando le tesi della professoressa abbate….dell’amore che può esserci in politica come fine ideale per la realizzazione del bene comune….il mitico laurenza,detto mimì,si è affrettato a passare dalla parte dei buoni…mettendoci una una bella pezza…amor di cittadinanza,amor profondo del senso etico della politica per le sorti della nostra cittadina…. o la solita bassa politica di soddisfazione di amor proprio(per rimanere alle tesi della professoressa)??
E’ assurdo e puerile ciò che è accaduto ieri al Consiglio Comunale con la lettura del documento dei Consiglieri del PDL presenti in aula(perchè non tutti erano presenti).Un vero attacco mediatico all’assessore Elia per aver favorito una famiglia di Marcianise in gravissime difficoltà economiche (ritengo sia un gesto nobile pagare l’affitto a persone in totale povertà anche se sono comunque soldi nostri e non certamente dell’assessore alle politiche sociali)e soprattutto indecoroso attaccare un esponenete dello stesso PDL.Ieri sera i rappresentati del PDL,guidati dal Vecchio Puparo(il grande stratega ballerino)e dal Colonello Mortimer(il più grande stratega deficiente del nostro Paese),non si sono nemmeno resi conto che nonostante la loro fuoriuscita dal Consiglio non si è nemmeno sentita perchè non è venuto meno il numero legale.Invece di pensare alle vere necessità della nostra cittadina,chiedono al Sig.Sindaco di nominare nuovi assessori(anche se a costo zero per la riduzione delle indennità spettanti agli esistenti)dimostrando solo un grande attaccamento alle poltrone a discapito del Buon Governo del “FARE”,ma pensandoci bene a fare fanno qualcosa e cioè cercare le postazioni migliori per i propri interessi.
Attenzione la sig. FRanca Abbate; che non conosco, è ferratissima in politica.
Vocecontro, ma che vai blaterando?
Questa si è una donna con le carte in regola, altro che la inconsistente politicante M. L. Iodice.
A lei non serve il telefonino in linea diretta col POTERE.
Questa signora mette a posto tutti i fantocci di paglia.
Brava, sono proprio contento di leggere le tue cose.
Ma fatti avanti, veramente.
bravo sindaco, mi sei proprio piaciuto assai, eppure io non ti ho votato.
Non è mai troppo tardi.
convertito
Convertito a cosa ? La politica non è evangelizzazione e i politici non sono santi. Così è se vi pare. E’ inutile, quindi, permeare i discorsi con sdolcinature varie, per attirare consensi.
Per lavocecontro.
La dottrina politica ha fatto passi significativi proprio nella direzione che lei respinge!
Il vero politico pensa ed opera scelte mirate e condivise che consentono di vivere concretamente il passaggio dalla “CASTA POLITICA” alla “POLITICA CASTA”.
Il politico vero riconosce il primato del NOI sull’IO : l’uomo, il cittadino è essenzialmente la sua relazione!
Egli, nascendo, ha già insito in sè la contestualità dell’altro, di colui dal quale promana la sua stessa identità, essendo tutti noi nati da altri, per gli altri!
L’altro, senza il quale, la nostra identità è sminuita, l’altro come memoria e premessa di “… quella tela, apparentemente senza significato, che è la STORIA…!”(GOETHE)
L’etica politica riunisce in sè i frammenti dell’indivisibile,(l’uomo)
ricomponendo la struttura del condivisibile,(la comunità) in un fare che dilata i confini del proprio spazio vitale per aprirsi e garantire il bene comune.
Premesse del genere, attestano il superamento di un fare politico avulso da contatti e collaborazioni con operatori impegnati nel sociale, nel volontariato, nella parrocchia, nella scuola, nella sanità, nelle istituzioni del territorio.
La nostra comunità cittadina, pian piano e, grazie al contributo di fruttuose cooperazioni, diventerà…
COMUNITA’ AUTOEDUCANTE AD EFFETTO DOMINO!
Concludendo vorrei aggiungere solo che
non amo le “SDOLCINATURE” e
non ho necessità di farvi ricorso per “ATTIRARE CONSENSI” per 2 motivi:
n.1) non sono in cerca di consensi! Esprimo solo le mie idee,come fan tutti, lei compreso;
n.2) non ho necessità di affilare coltelli o sfoggiare sorrisi…
Son’io, cosi’, nel mio…NIENTE!
Cordialmente
Franca Abbate