L’idea di regalare una vera e propria bottega d’arte nel centro storico di Marcianise al pittore Antonio Mandarino, proposta da “Caffè Procope” all’indomani del furto delle sue tele (leggi quì), ha avuto una vasta eco tra la cittadinanza di Marcianise. Il popolo solidale della rete si è mosso per prima creando un gruppo su facebook (http://www.facebook.com/group.php?gid=322302077563) al quale è seguita la sottoscrizione di una petizione on line (http://firmiamo.it/mandarino). E’ in dirittura di arrivo, inoltre, la costituzione di un comitato per la raccolta delle firme a favore della proposta anche con banchetti nelle piazze della città.
Antonio Mandarino, pittore, scrittore e poeta, è un artista che produce le proprie opere a Marcianise in un luogo angusto e poco dignitoso della periferia cittadina. E’ un autodidatta e da sempre pratica l’arte dell’arrangiarsi: il suo motto è “Aiutatemi ad essere onesto”.
Con questa mobilitazione, si vuole chiedere all’amministrazione comunale di rendere la vecchiaia di questo anziano indigente, meno disagiata, regalandogli una vera e propria bottega di arte nella parte storica della città. Potrebbe essere, questo, oltre che un nobile gesto, anche l’occasione per rendere più colorito e originale il centro storico di Marcianise.
Per approfondire l’argomento:
– “Marcianise c’è”: ecco a voi l’artista Antonio Mandarino
– Petizione on line rivolta al Sindaco “Una bottega per Mandarino nel centro storico della città”
– Gruppo Facebook “Vogliamo una bottega per Mandarino nel centro storico di Marcianise!”
– Pagina Fan su Facebook “di Antonio Mandarino”
Considerato che a tutti gli effetti è un artista locale, mi sembrerebbe consono. Anche per dare un segno tangibile che forse alle nostre Amministrazioni oltreché alla nostra cittadinanza l’arte interessa almeno un po’, non certo quanto il signor Pallone, però un pizzico anch’essa.
con tutto il rispetto per mandarino , come uomo , ma non è che si sta un pò esagerando definendo arte ciò che invece può essere definita una semplice passione ? voliamo dargli un laboratorio , va bene . ma non chiamtela arte ,per piacere .
C’è confusione su tutto e su tutti, ma se i graffiti sono stati definiti arte metropolitana, allora perché non definire quella del nostro eccentrico Mandarino arte naif ? Un’arte che è tale perché è dettata dalla forte passione dell’artista di rappresentare le cose che lo circondano, in modo grossolano, a volte sproporzionate e a volte bizzarre nelle tinte tanto da attirare l’attenzione, ma comunque una personalissima forma d’arte che per condizione culturale è a tratti quasi primordiale.
se è primordiale ben venga , allora . noi tutto siamo tranne che esperti d’arte grafica e pittorica . se lo dite voi ,ci crediamo . al vertice non si può non credere . e poi , per una giusta causa , quella della rivoluzione conservatrice , anche mandarino va bene .
w mandarino !!! w la rivoluzione conservatrice !!! w l’arte primordiale !!!!
scusa caro marcianise s’è desta…ma x te cosa è l’arte?? si vede che forse non ne conosci molto…vorrei ricordarti che tutti i più grandi artisti sono stati ai margini della società, disprezzati da tutti e lasciati in balia dei loro problemi. Artisti del calibro di van Gogh. Monet solo x nominarne alcuni, sono stati derisi durante la loro attività,perchè nessuno riusciva a capire l’importanza della loro arte…ed oggi invece tutti che li apprezzano, li stimano e i loro dipinti hanno un valore economico non indifferente…è la morte che ha rivalutato la loro arte? Adesso che un artista l’abbiamo qui con noi perchè non aiutarlo ad esprimere ciò che prova? Ovviamente non a tutti potrà piacere la sua arte, ma non mi sembra giusto screditarlo in tal modo…Se non sai cosa dire, faresti meglio a tacere…tutti ti apprezzeremmo di +…ciao!
lo abbiamo già scritto che tra i nostri consociati non disponiamo di critici d’arte ( è una pecca alla quale porremo subito rimedio ). ma conosciamo benissimo van gogh e monet ( tanto da meritarsi , ciascuno ,la minuscola ) da potere operare in confronti , anostro avviso , comunque improponibili . anche se vorremmo tanto sbagliarci se non altro perchè anche noi disponiamo di opere d’arte a sua firma ( di mandarino ) . e sapete , un bel pò di soldoni in tasca , così , senza colpo ferire , senza lavorare ,fanno comodo a tutti . soprattutto quando le opere vengono rivalutate ( e di brutto , considerando che le abbiamo pagate un prezzo a dir poco irrisorio ).
e se poi , ritenete che per esprimere l’arte , si ha bisogno di ” restare ai margini della società , disprezzati da tutti e lasciati in balia dei loro problemi “, non avete paura che possa perdere la sua vena artsitica volendo risolvere al suo posto i suoi problemi ? una evidente contraddizione ( a cui abbiamo fatto il callo ascoltando le opinioni dei “compagni” )
se non si ha qualcosa da dire …….
Non sono così temerario da disquisire sul concetto di arte, la quale è ineffabile e solo artisti e filosofi – forse – riescono a coglierne l’essenza latente. Tuttavia, non derubricherei a passione l’attività di Mandarino…posta l’incertezza dei confini della nozione, dal momento che dipinge con un certo successo, penso che sia passabile la definizione della sua opera come arte. Pittore non è solo Picasso, voglio dire.
l’arte ha regole matematiche ma non è confrontabile come una formula e non ha un canone fisso a cui tutti possiamo far riferimento per dare l’esatto giudizio, non sarebbe più arte. Il vivere ai margini non garantisce l’autenticità dell’artista, ma la passione si, è il motore da cui tutto può prendere forma, Mandarino non sarà mai famoso o lo sarà di sicuro chi può dirlo, la pop art lo è stata negli anni 70 oggi come potremmo giudicarla allo stesso modo?
il vivere ai marginid ella società non significa essere artista….ho semplicemente detto che tutti i + grandi artisti erano degli emarginati…e solo dopo la loro morte è stato riconosciuto il loro talento..una volta tanto che questa spiacevole situazione potrebbe evitarsi, non mi sembra giusto non farlo. Tuttavia nessuno di noi può sapere se Mandarino diventerà famoso o no…per cui non deve essere questo il nostro metro di giudizio.
guarda che in un altra forma penso di aver detto la stessa cosa, il vivere a margini non fà l’artista, nell’arte dal rinascimento ad oggi sono rarissimi i casi di arsti che devono la loro arte ad una condizione sociale al limite della sopravvivenza, anzi, si può dire il contrario. Comunque mi auguro che venga trovata una soluzione idonea al problema del nostro artista, se non altro per la costanza che ha avuto nel dipingere per più di un trentennio.
Auguri
La cosa che mi piace di Mandarino è la sua coerenza,non ha mai abbandonato la sua passione per l’arte e il suo modo di vivere.Ricordo quando lo chiamavamo il “poeta” o il “pazzo” e viveva in via Petrarca in quella casa-bottega dove si poteva trovare di tutto,quando girava con la sua city-car(ape)carica di cose vecchie ,correndo come un pazzo e facendo finta di buttarti sotto(senza cattiveria, penso per divertirsi),spesso lo faceva anche con me e la mia amica quando tornavamo dal liceo.
Non sò se diventerà famoso a livello, ma sicuramente passerà alla storia di Marcianise come l’artista stravagante.
come storico dell’arte potrei dire fiumi di parole, citando anche i Jalisse, ma lascio cha a parlare sia Van Gogh :”Se qualcosa parla in te per dirti non sei pittore, ebbene in questo caso vecchio mio: dipingi! E questa voce tacerà. Ma tacerà solo se dipingi. Chi, ascoltando questa voce, va dagli amici a lamentarsi, a raccontare loro le sue preoccupazioni, perde un po’ della sua forza virile, un po’ del meglio che c’è in lui. Ti possono essere amici solo coloro che lottano contro queste stesse preoccupazioni, coloro che con l’esempio della loro attività, esaltano l’attività che c’è in te.”
bene . cecilia ha indicato la strada . a noi piacciono tanto le citazioni e per quelle della storia dell’arte non abbiamo chi vuole erudirci ( non ne troviamo uno , chissà se non hanno obbedito al messaggio stravolto di sacconi e si sono tutti impegnati nel fare i camerieri ).
grazie cecilia e grazie anche a caffè procope che arricchisce la nostra cultura .