Ricorre oggi (2 ottobre) la festa dei nonni. Istituita nel 2005, essa mira ad esaltare una figura sempre più centrale all’interno del nucleo familiare, e nello specifico, nel processo formativo dei bambini. Proprio ai nonni è dedicato un progetto, ideato da Pina Farina, presidentessa dell’associazione “Noi voci di donne”, ed in via di definizione. “Oggi è la festa dei nonni, – spiega Farina- un’occasione per ricordare quanto essi siano importanti nella vita di tutti i bambini. I nonni sono spesso anche i più bravi a raccontare storie e ad inventare passatempi sempre nuovi. È nostro intento creare una rete di volontari, in grado di dare loro un supporto morale. “I Nonni” sono molto spesso costretti, o per disagio o per disgrazia, a caricarsi sulle spalle enormi fardelli, sopportabili grazie alla presenza dei nipotini, che in quel momento stanno rappresentando i propri figli”. Eppure nonostante le avversità e i problemi quotidiani, i nonni sono sempre pronti a dare una mano, affiancando i genitori nell’educazione dei propri figli. “L’importanza dei nonni- continua Farina- per i bambini è assoluta, il tenero rapporto di complicità che si crea tra nonni e nipoti è così bello che, quando possibile, non deve mancare ai piccoli. Questa dolce relazione risulterà indimenticabile nel tempo e verrà ricordata in epoca adulta con molta nostalgia.
“Noi voci di donne” ricorda la Festa dei Nonni
2 Ott 2009
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Per l’occasione ho scritto una poesia sul nonno. Si intitola
NUOVI LUOGHI COMUNI SUL NONNO
O nonno nonno, quanto sei bello
se piove mi vieni a prendere con l’ombrello
O nonno nonno, quanto sei caro
di regali non sei mai avaro
O nonno nonno, quanto sei gentile
fuori la scuola fai il guardiano civile
O nonno nonno, quanto sei un amore
anche ‘sto mese t’hanno scippato la pensione.
Nobel per la letteratura a Peppe, sempre che Berlusconi non si pigli anche quello
So’ Nonno
So’ nonno e nun ce crero;
me ne addono sule ‘a sera,
quanno lass’ ‘e faticà.
A stu’ piccolo pullicino
L’hanno dato ‘o nomme Gino,
ma a me nun me ‘mporta:
baste ca ‘a mamma nun s’ ‘o porta.
Jsso ca è tanto snello
Me cumbine ‘a casa nu burdello;
ma io nun ‘nce faccio caso
pecchè, ‘a primma cosa, ‘o vase.
Me ‘nfonne tutt’ ‘o lietto,
me sporca ‘e mattonelle;
Gesù ma comme è bello!
Comme faccio a no’ manna’?
‘A notte, ormaje è preciso,
se scete sempe deciso
e, accumincianne a chiagnere,
fa’ capì che vo’ mangia’.
‘O pate s’arrecrea,
‘a mamma se cunzola
e io ‘a piglio a vvolo
sta grande felicità.
Io ca so’ sempe state
nu tipo scapestrato,
sapite c’aggia fa’?
Je mo’ m’aggia cagnà.
Vincenzo CRISPINO
Il mio compianto amico Vincenzo era un poeta vernacolare che riusciva a commuovermi.Ho pubblicato postume molte delle sue poesie. Nell’occasione della festa dei nonni, ho voluto, per ricordarlo, pubblicare questa.
Alberto Marino
ecco , albertone . ritornate anche voi alla cultura del fare . finalmente siete tornato al ruolo che vi compete . trasmettere , ma soprattutto , elaborare cultura e che sapete fare molto bene . anche i vostri libri ( dietro comunque a quelli della buonanima di vostro cugino ) fanno capolino nei nostri scaffali ( bello quello sui pezzenti dedicato a santoro ) . per par condicio , lo abbiamo proposto ad elia per l’adozione obbligatoria .
w i nonni !!! w le radici profonde che non gelano mai !!! w albertone ( a cui vogliamo un gran bene )!!!!