E’ stato firmato in Regione l’accordo per la cassa integrazione straordinaria alla Rieter di Marcianise, la multinazionale svizzera del settore auto. Raggiunta, dunque, l’intesa in merito alla copertura salariale per i prossimi dodici mesi. I 96 operai, come previsto, saranno trasferiti in blocco presso lo stabilimento di Pignataro Maggiore che conta già 196 unità. L’accordo è stato firmato presso la Regione Campania alla presenza del responsabile delle risorse umane di Rieter e dei rappresentanti sindacali.
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Se i 96 operai sono stati trasferiti in blocco ad un altro stabilimento, la cassa di integrazione a chi verrà corrisposta?
Andando oltre il confuso testo del breve articolo ( che ricorda molto le veline dell’Istituto Luce di fascista memoria ), possibile che nessuno si accorga che è in atto una vera deindustrializzazione del territorio marcianisano? I mega-imprenditori galattici costano alla comunità ingenti somme quando si insediano, mentre sono in attività e soprattutto quando, di punto in bianco, vanno a cercare manovalanza più economica da altre parti. Se per aprire baracca, caro imprenditore con la i minuscola, hai preteso i soldi dello Stato, quando te ne vai, lo stabilimento ( con tanto di macchinari e di magazzini) lo molli, lo restituisci allo Stato e paghi pure la penale! Lo Stato, anzichè pagare le casse di integrazione ( integrazione per cosa, poi? Per il lavoro a nero raccomandato dal capo del Governo?! ) rimetta in carreggiata la produzione e tuteli i posti di lavoro. Con una sana nazionalizzazione, a quest’ora, a Marcianise, si sarebbero salvate almeno cinquanta impianti, tremila occupazioni e avremmo all’incirca solo trenta manager in meno. E di questi ultimi, non ce ne può fregare di meno!
sara rispetato questo accordo?
stanno chiudendo quasi tutte le fabbriche nella zona industriale,e ancora devo sentire o vedere un politico che si lamenta,che organizza uno sciopero o che ne chiede i motivi;come se la cosa non gli fregasse piu’ di tanto, eppure i voti li vengono a chiedere, e noi come tanti somari non abbiamo il coraggio di mandarli a qel paese.
hai detto la parolina magica finalmente !!!! adesso si che ti si comprende meglio… nazionalizzazione eh eh eh come nella U.R.S.S. di antica memoria……..
però spiegami meglioche significa ” sana nazionalizzazione”
Che a perdere il posto di lavoro siano operai piuttosto che dirigenti o manager, penso e credo che alla comunità dovrebbe interessare: la qualità di una società non si misura soltanto da chi guadagna tanto e chi meno o da chi comanda e chi esegue! Se uno perde un posto di lavoro, indipendentemente dalla qualifica o posizione che riveste, è una sconfitta per l’intera comunità. Non facciamo l’errore di criminalizzare chi è al disopra di noi: ognuno ha quello che in fondo si merita o si è ricercato nella propria vita, accontentandosi o lasciandosi accontentare! Discorso inverso sui salari e stipendi super-pagati di manager, talvolta personaggi messi in quel posto (e arci-pagati!) solo per accontentare la monopolizzazione del lavoro!
Caro Pierino, alla lunga ci siamo beccati. Non sono intervenuto per tessere le lodi del marxismo o per scontrarmi con ideologie diverse:i manager non sono vittime della deindustrializzazione e della crisi, sono la causa. Marcianise è una cartina al tornasole di quella che l’informazione di regime ha definito “crisi”: perdiamo aziende, perdiamo posti di lavoro, crescono povertà ed indigenza. E’giunto il momento che paghi per la recessione chi ha tratto i profitti. Non esiste alcuna crisi, le risorse si sono concentrate nelle tasche dei plutocrati che si stanno guardando bene dal rimetterle in circolazione. Berlusconi qualche giorno fa ha palesato di finanziare la FIAT con 42 miliardi di euro dei contribuenti e questa si è sdebitata licenziando i lavoratori di Pomigliano. Il manager non è più bravo ( su youtube troverai il video di Luca Luciani, strapagato manager della Telecom, che arringa i dirigenti con il gustoso anedotto della storica vittoria di Napoleone a Waterloo. Lo hanno premiato con sei milioni di euro all’anno per dirigere gli interessi del colosso delle telecomunicazioni in Brasile!) di chi ricopre posizioni “subalterne”: ne è il parassita. E per risolvere la crisi definitivamente deve mollare i quattrini e ridistribuire i profitti. E di sicuro Berlusconi e Tremonti non saranno i garanti di questa soluzione.
Con rinnovata stima
Peppe
Hai ragione “bastonatore” a dire certe cose, però su altre, anche se la base di partenza è buona e coerente con i miei valori, non posso non discostarmi da certi eufemismi o perifrasi che mal si uniscono con quelli che in realtà ci circondano. Mi spiego meglio: a me fa ridere (e piangere!) oggi giorno una frase del genere “La FIAT è decisiva come alleanza per la sopravvivenza della Chrysler” perché mi duole il pensiero che la stessa azienda usufruisca dei finanziamenti del Governo e dell’annoso ricorso alla cassa integrazione! L’indirizzo aziendale è certamente ed economicamente diverso, ma quello che appare agli occhi di chi segue ed ascolta ‘sti farabutti della “finanza creativa” o “globalizzata”, è sicuramente un messaggio di confusione (e di “truffa ai cittadini”): con questo, però, non significa che a tali affermazioni si possa sempre reagire con un fronte del “no” o un’avversità politica che non risolva nulla! Tali azioni politiche portano esclusivamente alla santificazione dello “gnomo”, finché vive: talvolta, quindi, la tendenza a questi eufemismi arriva a sostituire parole impronunciabili con il suo diretto contrario! C’è passato Occhetto nel ’94 (pronunciando sempre e comunque il suo nome, perdendo malamente) ed ultimamente Veltroni nel 2006 (con “il mio principale avversario”, non nominandolo, ma perdendo ugualmente): siamo così sicuri di combatterlo sul serio? Secondo me, e non è colpa né mia né tua, con questa opposizione e questa sinistra, lo rendiamo anche Presidente della Repubblica prossimamente! Nel particolare, e cioè parlando di Marcianise, mi dici dov’è la destra o il PDL? Sono in tre a rappresentarla, non fanno paura, ma la sinistra? In tanti che si barattano per questa sponda, ma nessuno che realmente cammina a sinistra o nel polo P..er D..avvero! Ora, dopo le assurde faccende del commissariamento, del TAR e delle congiure, ci si domanda se Fecondo abbia più o meno preso parte a losche situazioni: tutto ciò è assurdo! Quando ero un po’ più giovane ricordo che la strada per andare al mare era contemplata dal “quadrivio della morte”, incrocio crudo e crudele per la vita di tanti giovani: quando lo si passava si era più felici! Ebbene, questa città ha avuto il suo crocevia dopo la sentenza del TAR, e di rigetto la politica che fa? Congiure, inciuci e pettegolezzi, per rendere ancora più difficile e contorto il cammino verso il risveglio della democrazia, della legalità e della lotta alla CAMORRA, il risveglio delle nostre coscienze: è inutile, Peppe, che si manifesti per strada e si sventolano slogan per dire NO a determinate situazioni, quando la nostra volontà è solo un’egoistica trasposizione di tutto ciò. Cordialmente.