La vicenda politica marcianisana tiene banco e si arricchisce di nuovi elementi di giorno in giorno. Nel Partito Democratico diventa sempre più critica la situazione dei tre consiglieri provinciali (Golino, Piccolo e Letizia) che rischiano una procedura di sospensione anch’essi per aver avallato e sostenuto con un documento il comportamento dei tre consiglieri firmatari delle dimissioni che hanno determinato così lo scioglimento del civico consesso. Il documento in questione sarebbe stato firmato dal centrosinistra (Idv, Prc, Pdci, Verdi, Udeur e Pd) e accuserebbe il Sindaco Fecondo di aver tradito la coalizione. Ma l’incontro sarebbe stato fatto dopo lo scioglimento e con contenuti diversi. Smentite, infatti, arrivano da più parti. A cominciare dal Pd, rappresentato nella riunione dai tre consiglieri provinciali e non dal segretario cittadino Gaglione. Alcuni rappresentanti, come ad esempio il Prc erano assenti, mentre il Pdci, di cui è segretario l’ex assessore Pasquale Marino, ha preso nettamente le distanze dal documento stesso. Infine è da segnalare che al documento hanno apposto la loro firma l’Udeur che è nazionalmente fuori da tutte le coalizioni di centrosinistra.
Insomma l’atteggiamento dei consiglieri provinciali sembrerebbe più impostato in una difesa a posteriori piuttosto che alla trasparenza ed alla assunzione di responsabilità. Responsabilità che emergono mano mano e che ora sono al vaglio dei vertici provinciali e regionali. Lo stesso segretario Iodice è stato chiamato ad assumere iniziative chiare ed univoche perché è difficile comprendere le motivazioni politiche che hanno determinato un’alleanza tra centrodestra e settori del Pd per sfiduciare un amministrazione comunale importante come Marcianise guidata da un sindaco del Partito Democratico.
Infine critica la situazione del segretario cittadino del Pd Pasquale Gaglione che ha mostrato un comportamento assolutamente supino alle minoranze del partito che hanno maturato decisioni fuori dall’ordinario senza avvisare i livelli superiori, Iodice compreso. Gaglione, inoltre, pur essendo stato pubblicamente sfiduciato da quest’ultimo, continua a convocare riunioni del direttivo. In serata è prevista una riunione con i vertici regionali per decidere una strategia di uscita dall’empasse anche perché incombe la data delle elezioni che sembra sia stata definitivamente fissata nell’8 giugno in concomitanza delle Elezioni Europee.