Alli dieci alli dieci: Stasi, barba, Picierno, Lamberti

♠ Sconfitta la Prefettura di Caserta
Ieri mattina il quotidiano “Il Mattino” sottotitolava: “Sconfitta la Prefettura di Caserta”. In effetti il grande sconfitto della vicenda relativa allo scioglimento e reintegro del Consiglio Comunale di Marcianise è proprio la Prefettura di Caserta ed in particolar modo l’ex prefetto ed attuale deputato Pdl Maria Elena Stasi. E’ stata lei ad inviare la commissione di accesso al Comune di Marcianise nel novembre del 2006 ad appena 6 mesi dall’insediamento della seconda amministrazione Fecondo. Sempre lei ha seguito tutto l’iter successivo autorizzando le varie proroghe fino all’agosto del 2007. Ed era ancora in forze a Caserta (anche se già trasferita a Campobasso) quando la relazione fu inviata al Ministero degli Interni nel gennaio del 2008 dall’appena insediato prefetto Ezio Monaco. Su di lei ricadono tutte le ombre di una vicenda ancora da chiarire e per la quale si spera qualcuno possa presto fare luce.

♣ La barba ed il voto
Lo aveva confidato soprattutto agli amici fidatissimi: quella barba incolta, sale e pepe, cresciuta a dismisura, che il Sindaco Fecondo si rifiutava di tagliare e che ieri mattina riportavano in foto quasi tutti i giornali casertani rappresentava in realtà un voto. Non sappiamo se ad un santo o alla Madonna di Pompei, ma di sicuro si trattava di un voto fatto affinché la giustizia divina intervenisse anche sulla Terra a riparare quello che egli riteneva un torto subito. Da fervente cattolico ci ha creduto e qualcuno da lassù lo ha ascoltato. Ieri mattina, di buon ora, Fecondo si è recato dal suo barbiere di fiducia per ripulire la faccia e ritornare alla normalità.

♦Le gaffe dell’onorevole Picierno
La giovanissima deputata del Partito Democratico Pina Picierno è stata una delle pochissime l’altro giorno, nel centrosinistra casertano, a non gioire per il reintegro del Sindaco Fecondo e dell’Amministrazione Comunale di Marcianise. C’è un motivo ben preciso. Quando lo scorso 19 marzo 2008 il Consiglio dei Ministri decretò lo scioglimento del Consiglio Comunale di Marcianise, il Presidente della Provincia di Caserta Sandro De Franciscis, che allora era anche coordinatore provinciale del Partito Democratico, manifestò attraverso i media la sua solidarietà a Fecondo. La Picierno ne fece un caso nazionale andando a conferire direttamente con i vertici del Pd Nazionale arrivando fino a Veltroni per denunciare la cosa, sostenendo che non si poteva solidarizzare con chi veniva sciolto per infiltrazioni della camorra. Ora che la vicenda si è chiarita con una sentenza inequivocabile di un Tribunale dello Stato, la giovane deputata, non affatto nuova a collezionare figuracce anche a livello nazionale (vedi la vicenda con la Mussolini a “Porta a Porta” di Bruno Vespa), si dilegua nel nulla e fa finta di niente.

♥ Lamberti, il grano ed il loglio
Uno dei protagonisti assoluti della vittoria legale per l’annullamento del decreto di scioglimento del Consiglio Comunale di Marcianise è senz’altro l’avocato Antonio Lamberti. L’esperto legale aversano è stato molto determinato sin dall’inizio quando accettò di difendere il sindaco e gli esponenti dell’amministrazione di centrosinistra: “E’ stato fatto un torto a questa città che va assolutamente riparato”. Oggi Lamberti può a giusta ragione gioire di un risultato eccezionale: “il pronunciamento evidenzia che gli amministratori di Marcianise non possono essere considerati vicini o orientati verso la camorra e che, allo stato degli atti esibiti, non sono emersi rapporti con la criminalità organizzata. Infine – ha concluso il legale citando la Bibbia – la decisione del Tar ci conforta in quanto conferma l’esistenza di una magistratura che con serenità di giudizio sa distinguere il grano dal loglio”.