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Alli sette alli sette: truffa specchietto, polo della jella, servizio civile, scrivania

La “truffa dello specchietto”
Alla fine la cosiddetta “truffa dello specchietto” è arrivata anche a Marcianise. Si tratta di una truffa ai danni di automobilisti molto in voga nelle metropoli italiane: Napoli, Roma, Milano ecc., e che ora viene attuata, purtroppo, anche nella nostra città. Truffatori di professione creano ad arte situazioni in cui si approfitta della distrazione degli automobilisti per farsi rimborsare sul posto i falsi danni di piccola entità. La tecnica è semplice: quando passa un’auto, il truffatore, a sua volta fermo in sosta, batte la mano sulla carrozzeria del proprio veicolo (o su quella della vittima) per simulare uno scontro. Poi, fermato l’ignaro automobilista e mostrato il proprio specchietto rotto, lo invita a trovare un accordo e a “sistemare” la faccenda senza coinvolgere le rispettive assicurazioni fecendosi consegnare, a seconda della tipologia dello specchietto, una banconota di 50 – 100 euro o addirittura di più. Il tutto per un danno mai procurato. La scena costruita è ben congeniata e ampiamente sperimentata. Si svolge quasi sempre all’esterno di luoghi pubblici affollati tipo bar o tabaccherie (affinchè la botta sia sentita anche da testimoni anch’essi ignari). All’interno dell’auto del truffatore ci saranno sempre dei complici (di solito bimbi e/o consorte che recitano la loro parte al fine di provocare distrazione nella vittima e mettergli ansia). Il truffatore cercherà sempre di chiudere amichevolmente la stuazione in contanti e senza scomodare le assicurazioni.
Come comportarsi in questa circostanza? Se avete il minimo dubbio sul fatto che lo specchietto non lo avete rotto voi allora dovete mettere in essere una serie di precauzioni. Innanzitutto potete chiamare i vigili urbani e fare constatare la circostanza (il truffatore insisterà per risolvere subito senza far intervenire la polizia urbana). In ogni caso, anche se l’incidente è lieve ed i danni sono di piccola entità, è sempre bene lasciare che siano le compagnie di assicurazione ad occuparsi della determinazione del danno e della sua liquidazione, denunciando il sinistro alla propria compagnia e fornendo i dati della controparte (la compilazione del “modulo blu” è sempre consigliabile a questo scopo). Infatti, nel caso in cui la responsabilità del sinistro sia nostra, c’è sempre la possibilità di “riscattare” quanto la compagnia ha risarcito alla controparte, evitando l’aumento delle classi di merito e, di conseguenza, del premio di polizza. Per cifre così piccole, anche se il nostro interlocutore dovesse insistere per risolvere tutto immediatamente e senza l’intervento delle rispettive compagnie, vale davvero la pena aprire una pratica di sinistro non soltanto per evitare delle truffe ma anche, e soprattutto, per lasciare a chi lo fa di mestiere il disturbo di dirimere eventuali controversie. Infine si può segnalare il caso sospetto alla polizia o i carabinieri premunendosi di prendere le generalità dell’eventuale truffatore.

Il “Polo della Jella”
Oltre ai guai economici pare che il “Polo della Qualità” porti davvero sfortuna. Due delle inchieste giudiziarie che stanno catalizzando l’attenzione dei media in questi giorni fanno in qualche modo riferimento al Polo della Qualità ubicato nella zona industriale di Marcianise. L’inchiesta sulla delibera per il ‘Global service’ del Comune di Napoli, ad esempio, nasce a Caserta nell’ambito di un procedimento avviato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere su illeciti di alcuni componenti dell’amministrazione comunale di Orta di Atella. Interessi tra amministratori e imprenditori che hanno al centro l’ex sindaco del comune ed attuale consigliere regionale Udeur Angelo Brancaccio. Dalle intercettazioni telefoniche sulle sue utenze, sono emersi rapporti con l’imprenditore Gaetano Lampitelli, 48 anni, di Succivo, a sua volta legato da rapporti di affari a Luigi Cirino Pomicino, le cui utenze telefoniche sono state poste sotto sorveglianza, dopo il suo impegno per l’aggiudicazione a Lampitelli di un appalto da oltre 1 milione di euro nell’ambito della cittadella del Polo della Qualità. L’altra inchiesta napoletana, quella relativa alle cosiddette “auto blu” e cioè le autovetture comunali di servizio utilizzate, secondo i magistrati, da alcuni assessori in maniera impropria e per la quale sono indagati per peculato, vede in una visita per “shopping” al Polo della Qualità uno degli episodi incriminati dai giudici.

Servizio civile e politica
Il segretario dell’Udc Russo, riprendendo una polemica del capogruppo di Alleanza Nazionale alla Provincia di Caserta Giorgio Magliocca, accusa il Presidente De Franciscis e la maggioranza che lo sostiene di aver fatto clientelismo attraverso il servizio civile. La pietra dello scandalo starebbe nel fatto che il “90% di tutti quelli che sono risultati idonei al concorso sono residenti nei collegi elettorali dei consiglieri di maggioranza”. In particolare, pare che nei collegi di Marcianise 1 e 2 siano risultati vincitori ben 21 ragazzi. Dall’altra parte si fa notare che “36+1 consiglieri provinciali coprono con i loro collegi il 96% della popolazione provinciale. Ed, inoltre, su 21 idonei 15 hanno conseguito la laurea quinquennale o triennale”. Quindi il caso non esisterebbe. Noi ci permettiamo di far notare che se la politica si è ridotta, per ottenere un pò di visibilità sui giornali, a mettere in mezzo ragazzi al di sotto dei 28 anni che per 12 mesi lavoreranno per 30 ore alla settimana prendendo un rimborso spese di 433.80 al mese, allora stiamo proprio messi male.

Questione di poltrone? No, di scrivanie
E’ sempre più tensione tra il Partito Democratico e i Popolari Democratici di Marcianise. In particolare c’è astio soprattutto tra gli ex margheritini confluiti nel Pd e la componente che fa capo all’ex deputato Piero Squeglia. Questi ultimi lamentano di non essere stati invitati all’inaugurazione della nuova sede del Pd in via Marchesiello lo scorso 14 novembre, mentre di contro sono state invitate tutte le altre forze politiche marcianisane. Rapporti sempre tesi da quando gli ex popolari e poi margheritini alle ultime elezioni politiche si sono divisi tra chi ha seguito Veltroni e chi, invece, ha optato per De Mita. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è la rivendicazione di una “scrivania“. Quest’ultima si trovava all’interno dell’ex sede della Margherita in via Duomo ed ora è stata trasferita nell’attuale sede del Pd. I Popolari Democratici la rivendicano come di loro appartenenza, mentre l’attuale dirigenza del Pd la ritiene propria perchè i beni dell’ex Margherita sono di fatto appartenenti al partito veltroniano.  Insomma per una volta la politica invece di bisticciare sulle “poltrone” lo fa sulle “scrivanie”.

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Alfonso Alberico - Marcianise

8 Comments

  1. Chi semina vento, raccoglie tempesta.
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