Vince il bisonte di Marcianise. Il campione del mondo a Chicago 2007, Clemente Russo, batte l’ucraino Usik Oleksandr, bronzo europeo del 2006. Un avversario ostico che nei sedicesimi aveva eliminato il cinese Yushan Nijati, bronzo mondiale e favorito sulla carta. Ma Tatanka non ha fatto sconti proseguendo, così, l’avventura olimpica con l’accesso ai quarti di finale.
Il Match
Tatanka si presenta concentrato in completo blu, arbitro l’argentino Roberto Servide. Imposta subito l’incontro, Clemente, nel corso del primo round quando riesce a portare a casa 2 punti lasciando a secco l’avversario. Seconda ripresa ancora in attacco per il pugile marcianisano che conquista due punti, ma l’ucraino riesce a mettere a segno un colpo che gli vale il punteggio. Finisce 4 a 1 per l’azzurro (2 a 1 parziale). Terzo round di contenimento. Damiani dall’angolo grida “non ti fermare mai e mandalo a vuoto”. Clemente segue i consigli e mette a segno altri 2 punti contro 1 solo da parte di Oleksandr (parziale di 3 a 1 per Russo). La IV ripresa è tutta del pugile ucraino che recupera due punti, mentre Clemente abbraccia, corre e prende tempo. Ha il match in pugno ed una semifinale in testa non può sbagliare. Finisce 7 a 4 per il gigante di Marcianise con l’odore intenso di una medaglia olimpica sotto il naso. Abbracci all’angolo, Damiani: “Siamo in finale”.
Oggi, nei quarti di finale, “Tatanka”, il soprannome che significa “bisonte” in sioux non è a caso, ha fatto valere la sua boxe potente ed allo stesso tempo veloce contro un avversario alla sua portata. “E’ stato un incontro equilibrato – ha commentato soddisfatto Russo – con una prima ripresa di studio. A partire dalla seconda ho sorpreso l’ucraino e ho messo a segno due destri, i colpi della vittoria. Nella quarta il match era già mio, anche se l’ucraino ha tentato il tutto per tutto. Ora ho in mente solo l’oro. La sfida in semifinale con l’americano non mi spaventa anche perché Oleksandr è molto più forte. La strada è in discesa e io sono carico per salire sul podio più alto”.
Le premesse ci sono tutte: “Oggi Russo ha sconfitto l’uomo più forte del torneo – ha dichiarato con orgoglio il CT Francesco Damiani – e in semifinale non dovrebbero esserci problemi. In finale Clemente potrebbe incontrare il russo Rakhim Chakheiv, l’argento mondiale che il nostro può di nuovo battere e che in semifinale affronterà il cubano Osmay Acosta Duarte”.
Prossimo avversario lo statunitense Deontay Wilder il prossimo 22 Agosto. Vincitore di misura, quest’ultimo, contro il marocchino Mohammed Arjaoui, con un verdetto discutibile che ha visto il match degli ottavi finire in perfetta parità salvo poi vedersi assegnare un + dai giudici a bordo ring. Tra gli arbitri/giudici che hanno giudicato l’incontro c’era anche l’italiano Enrico Apa, componente della commissione arbitri/giudici AIBA per le Olimpiadi. Anche in caso di sconfitta l’azzurro salirebbe sul podio visto che nel pugilato non è prevista la finale per il terzo posto, ma l’assegnazione di due medaglie di bronzo.
Quindi un americano in semifinale che riporta, inevitabilmente, alla mente le Olimpiadi di Los Angeles 1984 quando ad un altro marcianisano, Angelo Musone, toccò come avversario l’americano Tillman con un verdetto che scandalizzò il mondo intero decretando la vittoria del pugile statutinitense contro l’azzurro vero vincitore dell’incontro. Ma la storia si sa, non sempre si ripete e da Marcianise Clemente è partito con la missione di rendere giustizia alla città e allo sport.
Al settimo cielo Angelo Musone, medaglia di bronzo a Los Angeles 1984, per la vittoria di Clemente Russo e la conquista della semifinale olimpica: “Dopo 24 anni l’Ialia pugilistica torna in zona medaglia olimpica grazie ad un pugile di Marcianise. Clemente ha fatto un incontro da manuale e merita l’oro”. Quando gli ricordiamo le assonanze con la sua esperienza olimpionica per la coincidenza di uno statunitense in semifinale così come capitò a lui, Musone è categorico: “Non sono superstizioso. E’ proprio un’altra storia. Questa volta sono gli americani che devono temere noi”. Infine un’altra coincidenza potrebbe capitare qualora nell’altra semifinale che vede in gara il cubano Osmai Acosta Duarte contro il russo Rakhim Chakhkiev, vincesse il secondo. Il russo è proprio lo stesso che Clemente ha battuto ai Mondiali di Chicago nello scorso novembre. Anche quì Angelo Musone è ottimista e determinato: “Il russo è più forte del cubano, per cui vedremo la stessa finale e, perciò, lo stesso risultato”. Le ultime due battute Musone le dedica all’altro atleta marcianisano, Mirko Valentino, che è uscito dal torneo olimpico proprio 2 giorni fa: “Non deve rimproverarsi niente, ha perso contro un vero campione”. Infine uno sfottò con il tecnico della nazionale pugilistica azzurra Francesco Damiani che da Pechino via telefono ha detto a Musone: “Amico mio stai per perdere il il tuo primato” e Angelo: “Lo spero con tutto il cuore”.
Ecco il filmato YouTube della finale tra Clemente Russo e Rakhim Chakhkiev a Chicago 2007:
Clemente è oramai un campione navigato ed un pugile straordinario. Nel match di ieri ha dimostrato non solo di saper tenere il ring, ma anche di rispettare l’avversario in uno sport dove bisogna pendersi a cazzotti. L’orgoglio è suo quanto nostro ogni qual volta che lo speaker che lo presenta dice “Clemente Russo, da Marcianise….”. Validissima anche la partecipazione a Pechino di Mirko, peccato, contro il Cubano si poteva fare ben poco. Chi non si è visto affatto è la triade commissariale di Marcianise. Dopo la scoppiettante estate a Marcianise 2008, neppure un tributo, un manifesto, un maxi-schermo, uno striscione, per i nostri due giovani campioni. Nessun problema, cari commissari, ci penseremo noi.
Non ci aspettiamo niente dalla Triade. Niente vogliamo, spero che se ne vanno subito!!!!!