Dedica la vittoria a due persone Clemente Russo: ad Angelo Musone e al tecnico azzurro, Francesco Damiani: “Ai Giochi di Los Angeles nell’84, entrambi persero contro dei pugili Usa. Oggi li ho vendicati”. La finale di domani (alle 15.20 in Italia) contro il russo Chagaiev, la prima dopo vent’anni per il pugilato azzurro ai Giochi, sarà la rivincita del mondiale dello scorso anno: “Vinsi per 7 a 6, ma non ci devo pensare, per non partire troppo rilassato. Di certo sono più sereno sapendo di avere già una medaglia al collo”. Appagato quindi dell’argento sicuro? “No, sono venuto per vincere e dopo la vittoria aspettatevi una dedica speciale”.
Ma la performance fuori dal ring del pugile delle Fiamme oro era cominciata prima. Appena arrivato all’incontro con la stampa nel Workers’s Gymnasium di Pechino, aveva chiesto come mai sul servizio d’informazione che ha sul telefonino, vengano citati tutti gli altri azzurri, ma lui mai. “Vediamo se almeno adesso che sono in finale – scherza – mi arriva un sms dove si parla di me”.
“Sul ring della finale darò tutto me stesso. Quello di una medaglia olimpica è l’obiettivo della mia carriera: è una vita che sto lavorando per questo sogno”. A mentre fredda, Russo analizza così il match. “Mi aspettavo un incontro più semplice perche’ guardando i filmati lui era molto goffo e lento, pero` mi dava due metri. Poi, ho iniziato ad accorciare ed e` venuto fuori il match. Sono contento al 70 per cento, domani spero di esserlo al 110 per cento”.