Trasmesso in diretta su Rai Due, con la telecronaca di Mario Mattioli ed il commento tecnico di Nino Benvenuti, si è concluso l’incontro che ha decretato la fine del sogno olimpico dell’azzurro Domenico Valentino (Kg. 60). Grande amarezza in zona tricolore per l’uscita di scena di uno dei pugili italiani favoriti, con 159 incontri alle spalle (+126; – 28; = 5), in quello che era stata preannunciato come un incontro valido per la finale. Valentino ha dovuto cedere al veloce e aggressivo cubano Ugas Yordenis, capitano della squadra cubana, oro ai mondiali del 2005 e oro ai Giochi Panamericani del 2007. Un match a senso unico che ha visto brillare Ugas, più alto dell’azzurro e forte nella lunga distanza, anche per quanto riguarda il punteggio di 10 a 2 che comunque non ha reso giustizia al vicecampione mondiale. La prima ripresa è stata sofferta per l’azzurro di Marcianise, appartenente al Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro, che non è riuscito ad evitare i diretti precisi del cubano che, con una difesa a dir poco ermetica, ha impedito all’italiano di farsi strada. Dalla seconda ripresa in poi, Valentino ha preso il ritmo, poi si è dovuto fermare per un problema al naso, mentre Ugas ha sferrato colpi veloci che sono stati subito segnati dai giudici, al contrario di quelli dell’azzurro che ha tentato la rimonta, anche se invano. Un match finito decisamente a favore dell’atleta cubano, che in finale potrebbe incontrare il russo Tishchenko, ma con qualche dubbio sul punteggio: “Quello che conta è il risultato e bisogna ammettere che Ugas è molto forte. Domenico ce l’ha messa tutta e, soprattutto nella seconda ripresa, non si è tirato indietro tentando di entrare nella guardia stretta del suo avversario. Sceso dal ring Valentino si è demoralizzato, si tratta pur sempre delle Olimpiadi, ma poi si è ripreso e ai giornalisti ha dichiarato di volersi subito rimettere all’opera per i prossimi Giochi Olimpici, determinato e consapevole come non mai”.
Per Domenico Valentino, casertano di Marcianise del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro, qualificatosi a Chicago con l’argento mondiale: “La medaglia olimpica è da sempre il mio obiettivo. Un sogno che rincorro e che riuscirò a realizzare. Oggi ce l’ho messa tutta e sia io che il mio avversario abbiamo vissuto l’incontro come se fosse la finale. Il cubano è stato una volpe, ho cercato di colpirlo sia sopra che sotto tentando tutte le soluzioni ma niente. Se solo l’avessi incontrato più avanti! Ora, però, non c’è tempo per i rimpianti. Non voglio pensare che ci sia uno più bravo di me. Se non è stato adesso sarà a Londra 2012 che conquisterò la medaglia d’oro. L’argento o il bronzo non mi sarebbero bastati. Ora mi prenderò un periodo di riposo, penserò a curami al meglio la mano e poi di nuovo all’opera sul ring che mi porterà a portare a termine il mio progetto”.