I carabinieri di Macerata hanno sgominato una banda di nove albanesi e macedoni, quasi tutti regolari in Italia, che da aprile ad oggi ha messo a segno 80 furti di auto di lusso, preziosi e materiale elettronico, per un valore di almeno due milioni di euro, nel corso di altrettanti furti in appartamenti e ville di Marche e Abruzzo. In particolare, la banda era specializzata nei furti di auto di grossa di cilindrata, che poi venivano riciclate e imbarcate dai porti del sud Italia verso i paesi dell’Est. Otto gli arresti eseguiti su ordine del gip di Macerata, mentre una nona persona si trova in stato di fermo. Quattordici i complici della denunciati a piede libero per aver fatto parte della rete di fiancheggiatori. Finiti in manette con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata ai furti, gli arrestati agivano per lo più nelle province di Ancona, Macerata, Ascoli Piceno e Teramo. Risiedono tutti nelle Marche (a Civitanova Marche, San Severino e Caldarola), tranne uno, domiciliato a Marcianise (Caserta). Le perquisizioni sono ancora in corso. Gli altri arrestati sono D. F., 33 anni, residente a Civitanova Marche, F. E., 20, e B. A., 21, residenti a Caldarola, M. E., 24, V. A., 25, C. A., 32, e M. B., 21, tutti domiciliati a San Severino Marche, e B. G., 25, residente a Marcianise (Caserta). Quest’ultimo è stato rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, tutti gli altri a Camerino.
